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LA LEGA BLINDA LE 3 POSTAZIONI

L’effetto delle dimissioni degli assessori è dirompente: a Roma c’è intesa per il Bardi bis

 


ENTRO 10 GIORNI NUOVA GIUNTA: A FI E FDI RESTANO SOLO LE BRICIOLE NONOSTANTE GLI “INNESTI”


POTENZA. Nessuna crisi, un semplice scambio di vedute. Può riassumersi con queste poche parole la situazione a cui i lucani hanno assistito in queste ultime settimane in Regione Basilicata. Le crepe della maggioranza di centrodestra che almeno a detta della Lega dovevano risolversi con un decisivo cambio di passo in realtà si sistemano grazie ad una “spartizione” più equa delle varie postazioni.

Il polverone sollevato dal Carroccio, che senza mezzi termini aveva parlato in conferenza stampa di una «verifica » all’interno della coalizione e annesso ritiro dei suoi assessori, si chiude con una semplice stretta di mano con il governatore lucano. La riunione romana dei vertici del centrodestra, tra cui il segretario regionale di FdI Quarto, del Commissario regionale di FI Moles e di quello della Lega Marti, con il presidente della Regione Basilicata Bardi ha smosso ben poco dell’azione amministrativa.

Le frecciatine lanciate dalla Lega, dai malumori palesati nell’ultimo Consiglio regionale sull’approvazione del Piano Strategico Regionale e poi in conferenza stampa con tanto di critiche sulla gestione amministrativa, rispedite al mittente dal governatore Bardi dopo poche ore che parlava di «azione incomprensibile » si mostrano di gomma. La Lega prima scarica Bardi che risponde attaccandoli e poi si accordano. Il collante? Le poltrone. Quello che dovrebbe avvenire di qui a dieci giorni è il tanto agognato rimpasto di giunta.

Dopo la riunione è stato reso noto che: «Circa la verifica della giunta regionale e dell’Ufficio di Presidenza, si è convenuto che si procederà alla costituzione del nuovo Ufficio di Presidenza ed alla nomina della nuova giunta regionale entro i prossimi 10 giorni ». Sull’Ufficio di Presidenza in realtà i tempi dovrebbero anche essere accelerati considerato il caos che ha investito i lavori delle Commissioni la scorsa settimana. Un atto amministrativo più che politico, necessario per far procedere l’azione regionale.

Sulla nuova Giunta la suddivisione non sembra ancora ben delineata. Quello che sembra essere sicuro è che le “minacce” della Lega sono servite a fargli confermare le tre postazioni. Per l’intera coalizione, probabilmente, la paura di perdere il partito che vale il 50% della maggioranza è reale. Tanto da far abbassare le pretese al resto degli alleati. I veri indecisi sul da farsi restano Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Per ora però le loro postazioni sembrano essere assicurate. La maggioranza non verrà allargata ma resterà nel perimetro esclusivo di quello composto da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Oltre al rinnovo della Giunta ci sarà anche un cambio di passo. L’intera coalizione avrebbe acquisito per il patto di fine consiliatura i punti elaborati dalla Lega, che saranno valutati ed approfonditi. Il Presidente, così come chiesto già in una precedente riunione di maggioranza, ha invitato Fratelli d’Italia e Forza Italia a presentare anche il proprio contributo programmatico, che i due partiti consegneranno nel più breve tempo possibile.

La vera novità, se realmente verrà attuata, è nella scelta di procedere anche ad un rinnovo dei direttori generali e al potenziamento delle deleghe assessorili. Soprattutto su questo ultimo punto sarebbe stata la Lega ad insistere considerato che, in questi primi due anni di legislatura, non tutto per gli assessori del Carroccio è filato liscio. Ma se in tutto questo la Lega sembra aver riconquistato la forza e la predominanza dell’avvio della legislatura ad avere la peggio sono Forza Italia e Fratelli d’Italia. La scelta di far scattare il secondo assessore ad un partito piuttosto che ad un altro è cosa assai difficile.

Nonostante Bardi abbia già chiuso un accordo con la stessa Meloni per un secondo posto in Giunta non è detto che alle condizioni odierne venga rispettato. Forza Italia, il partito di riferimento del governatore, potrebbe non accettare di buon grado una sola presenza in Giunta e diventare il partito meno rappresentativo. Resta quindi aperta la partita di un posto in Giunta da dividere tra FI e FdI. Certo è che tra tutti ad uscirne vincitori, almeno per ora, sono i leghisti.


 

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