AttualitàBasilicata

IL FLOP DEL SIT IN AUCHAN

Pochissimi lavoratori in piazza Pagano

Chi fa il cronista ma in generale chi fa qualunque altro lavoro dovrebbe avere l’onestà intellettuale di dire sempre e comunque la verità. E la verità sul presidio dei lavoratori ex Auchan, che si è svolto giovedì 3 febbraio in piazza Mario Pagano a Potenza, è che bisogna parlare di un flop. Non abbiamo contato più di 10 persone tra sindacalisti, c’era sia il segretario generale della Uil Vincenzo Tortorelli che della Uil trasporti Antonio Cefola (poi ricevuti dal combattivo Prefetto Campanaro) e giusto qualche operaio. Se il sit in doveva dimostrare rabbia e sconcerto dei lavoratori, per una vertenza di difficilissima soluzione, ebbene non è servito a dimostrare ne’ l’una ne’ l’altra cosa. Non è un caso che l’altra parte del sindacato (nello stabilimento ex Auchan sono rappresentate due sigle: Uil trasporti appunti e Filt Cgil) proprio quest’ultima organizzazione sindacale ha diramato un durissimo comunicato stampa nel quale si parla di “incomprensibile e strumentale protesta posta in essere da altre sigle sindaci”. Ed è per questo motivo che la Filt Cgil di Basilicata non ha partecipato al sit-in in quanto, si legge ancora nel documento firmato dal segretario Filt, Luigi Ditella: “da organizzazione sindacale con il più alto numero di iscritti tra i lavoratori del sito produttivo ex Auchan riteniamo appunto incomprensibile e strumentale questo sit-in che specula sulla pelle dei lavoratori”.

Lungi da noi voler parteggiare per questo o quel sindacato tendiamo però a fidarci dei lavoratori che giovedì 3 febbraio NON erano in piazza Mario Pagano a Potenza.  Ferma restando l’assoluta credibilità di Vincenzo Tortorelli e Luigi Ditella, costruita su anni di militanza sindacale professionale, seria e appassionata, resta che se le maestranze hanno totalmente disertato piazza Mario Pagano giovedì 3 febbraio un motivo ci sarà. E non serve interrogare la zingara per sapere che dopo il secondo bando consecutivo di reindustrializzazione, messo in campo dalla regione Basilicata, c’è un nuovo player interessato a rilevare l’attività presente nella zona industriale di San Nicola di Melfi. Allora piuttosto che alzare barricate preventive sarebbe opportuno mantenere atteggiamenti costruttivi che mirino all’esclusivo interesse dei lavoratori. Qui non c’è nessun parente da far assumere o sistemare in un’azienda piuttosto che in un’altra; c’è poco da voler provare a difendere Conad e Margherita soliti e (ahinoi) cronici assenti in questa vertenza che ha messo sul lastrico 127 lavoratori, oggi rimasti pure senza cassa integrazione. Piuttosto c’è da remare tutti insieme dalla stessa parte per provare a dirimere una complicatissima matassa che è quella della vertenza ex Auchan. Il rischio che si corre, in caso contrario, è che quei due lavoratori (2!) che in piazza Mario Pagano giovedì 3 febbraio suonavano alla tromba il tema musicale di un capolavoro del cinema come “Mission”, diventino come gli indio Guarani del film sacrificati sull’altare del colonialismo ispano-portoghese del 1750.

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