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EDITORIA, ARRIVA LA LEGGE REGIONALE

Sostenere Tv, radio e giornali, e incentivare l’occupazione. Stanziati 400mila € per il 2022-23


IL GOVERNATORE BARDI SORPRENDE TUTTI E PRESENTA IL DDL: «PROMESSA MANTENUTA»


POTENZA. Un sostegno all’editoria locale e al lavoro di professionisti, pubblicisti, tecnici e operatori che lavorano per garantire ai cittadini il diritto a essere informati. Arriva senza preavviso la legge regionale sull’editoria che è stata approvata nell’ultima seduta della Giunta regionale lucana e intende dare una risposta alla crisi del settore dell’informazione, considerata l’importanza che esso riveste per il sistema democratico.

Ha colto tutti di sorpresa non solo gli operatori del settore ma anche gli stessi membri della Giunta il disegno di legge sulle “Norme in materia di sostegno alle imprese che operano nell’ambito dell’informazione locale”, che ha visto il presidente Bardi impegnato in prima persona.

A presentarla infatti solo il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, accompagnato dal capo ufficio stampa della Giunta Gianmario Mariniello, a poche ore dall’approvazione in Giunta. La legge disciplina l’intero comparto: carta stampata, testate online, tv, radio e agenzie di stampa. Punta in particolare a rinforzare i processi di innovazione organizzativa e tecnologica necessari alle redazioni per aggiornare le strumentazioni, distribuire il prodotto editoriale e migliorare i processi lavorativi. Una legge composta di dieci articoli che Bardi definisce in via di approfondimento e aperta agli spunti che gli operatori del settore offriranno.

Chiarimento necessario, considerato che chi più degli addetti alla comunicazione (nei vari ambiti) possono essere di supporto per una legge che mira a migliorare un settore ormai in difficoltà da anni che la pandemia ha solo accentuato.

«Apriremo molti tavoli di lavoro sul tema – ha spiegato Bardi -, sentiremo le istanze di tutti gli operatori, ci confronteremo anche con il sottosegretario all’Editoria Moles, con cui ho avuto una interlocuzione ed è sensibile al tema. Insomma, ci sono margini di miglioramento, siamo aperti a emendamenti e modiche e ad una analisi costante e collegiale». I contributi previsti dalla legge sono finalizzati in particolare a chi realizza prodotti informativi e giornalistici originali. Trovano riscontro da fondi nazionali ed europei.

L’accesso ai bandi, che saranno successivamente definiti ed emanati dal Consiglio regionale, sarà possibile per le imprese con giornalisti iscritti agli albi e assunti rispettando il contratto nazionale o comunque il principio dell’equo compenso, oltre a essere in regola con i contributi. Al momento si parla di 200mila euro all’anno per il 2022 e il 2023 che il presidente Bardi rassicura sono solo un primo step Tutto ruota intorno al concetto di “prodotto editoriale” che, secondo la nuova legge, deve puntare su modernizzazione e pluralità.

Il tema della stabilizzazione, e possibilmente dell’ampliamento, è centrale. Un’attenzione particolare è rivolta anche alle prospettive per avviare nuove imprese di giovani giornalisti. «Vogliamo anche promuovere la nascita di nuove imprese», ha aggiunto Bardi che ha voluto rivolgere un messaggio «ai nostri giovani, che sono professionalmente preparati e devono continuare a credere nell’istituzione regionale».

LA PAROLE DI BARDI

«Un provvedimento atteso da tempo, molto importante per queste categorie. Una promessa mantenuta, e credo che nell’arco di due-tre mesi potremmo arrivare ad un provvedimento definitivo». Esordisce con queste parole il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi nel presentare la proposta di legge sul sostegno all’editoria locale. «Un provvedimento – ha aggiunto il governatore Bardi – che sarà oggetto delle interlocuzioni e degli approfondimenti nelle Commissioni e in Consiglio regionale.

Un testo aperto ai suggerimenti ed agli eventuali correttivi che saranno proposti da tutti i soggetti a vario titolo interessati, per un esito condiviso, che mira a dare una risposta concreta alla condizione di disagio e di grande preoccupazione del mondo dell’informazione locale, che è un presidio essenziale di democrazia, e dove si sono accresciute le condizioni di rischio per tanti giovani che vi lavorano in molti casi in condizioni di precarietà». «Un messaggio che mandiamo ai nostri giovani.

Devono essere professionalmente preparati e devono credere soprattutto nella Istiutzione Regione. Biosgna guardare alla Regione anche in termini positivi,perchè credo che sia giusto dare dei segnali significativi e che facciano in modo che i giovani continuino a credere nel fututo» ha proseguito Bardi. «Un impegno che avevamo preso in campagna elettorale e che, a causa della pandemia, solo ora viene concretizzato con un primo stanziamento di 200 mila euro all’anno per il 2022 e per il 2023, che in seguito valuteremo la possibilità di implementare. Cifre che forse non sono sufficienti ma sono un primo impegno. Sicuramente troveremo altre risorse, perchè quando si fanno questi progetti è giusto investire ed è giusto crederci. Dobbiamo crederci tutti» il messaggio conclusivo del governtaore Bardi.

OBIETTIVI DELLA LEGGE

Favorire il pluralismo dei mezzi di informazione e di comunicazione, promuovendo interventi per valorizzare e sostenere l’informazione locale; salvaguardare qualità, livelli occupazionali e professionalità degli operatori; sostenere l’innovazione organizzativa e tecnologica e l’avvio di imprese di giovani giornalisti, in forma singola o associata, secondo criteri di pari opportunità, qualità dell’informazione e inserimento di giovani nel mondo del lavoro: sono i principali obiettivi del disegno di legge.

Il testo del disegno di legge, che passa ora all’esame delle competenti Commissioni del Consiglio regionale, prevede l’adozione di misure per la tutela del lavoro, delle professionalità e dell’occupazione, nel rispetto della disciplina contrattuale del settore, la promozione dell’innovazione organizzativa e tecnologica del sistema radiotelevisivo, la modernizzazione del sistema di produzione e vendita di prodotti editoriali, anche attraverso scambi con realtà nazionali ed internazionali, la promozione dell’informazione locale sulle attività e sul funzionamento della pubblica amministrazione, il riconoscimento della comunicazione istituzionale quale parte integrante dell’azione della pubblica amministrazione.


 

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