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65°ANNIVERSARIO PER LA CHIESA DI BARAGIANO

“Nel 1097 era necessario acquisire un terreno per erigere una chiesa e Don Caruso lascia un offerta di lire 25.000”

E’ stato celebrato, tra fedeli, cittadini e il parroco Don Josè Conti, il 65° anniversario dalla fondazione della Parrocchia Beata Vergine del Carmine di Baragiano Scalo, con la celebrazione della Santa Messa di ringraziamento presieduta dall’Arcivescovo Monsignor Salvatore Ligorio.
“Orgoglio degli abitanti – raccontano dalla Parrocchia- è la loro prima chiesa, dedicata alla Vergine del Carmine.
Già dagli inizi del Novecento, intorno alla stazione ferroviaria la nuova realtà favorisce i primi insediamenti di attività commerciali e di nuove abitazioni che danno gradualmente vita ad una frazione, e subito emerge la necessità di assistenza religiosa per la popolazione in crescita.
Al sacerdote di Brienza Don Rocco Caruso nominato parroco di Baragiano nel 1907 non può sfuggire lo stato di abbandono in cui veniva a trovarsi una popolazione, che viveva a circa 7 km di distanza e con le note difficoltà per la mancanza di strade prima. Si rendeva necessario acquisire un terreno per poter erigere una chiesa e garantire sul luogo i servizi religiosi, e, a tale scopo, lascia la generosa offerta di lire 25.000 lire.

Non vi è stata forse uguale lungimiranza da parte dell’amministrazione comunale di Baragiano, e della stessa popolazione, e sono sorti nel tempo ostacoli e opposizioni, in quanto che nella crescita di Baragiano Scalo si è visto il possibile declino dell’Antico centro, e non sono mancati tentativi di organizzare pubbliche manifestazioni di protesta. 
Forse non si è saputo leggere la nuova realtà, comune a tanti altri paesi della Basilicata e dell’intero Meridione, che stava modificando modi di vivere secolari, e che oggi sta favorendo il ritorno alla pianura, oramai risanato che dovrebbe offrire almeno nuove prospettive di lavoro. Era quello che si stava allora verificando in modo particolare per gli abitanti di Baragiano, e le incomprensioni hanno ritardato di decenni la realizzazione della chiesa a servizio della popolazione in continua crescita.

Il vescovo Bertazzoni fin dalle prime visite pastorali si rende conto della nuova realtà, e non nasconde la sua sofferenza nel costatare l’abbandono spirituale in cui vivevano tanti suoi fedeli, costretti a salire in paese per poter ascoltare la santa messa, è già nel 1937 pensa all’istituzione di una comunità parrocchiale. Si rivolge all’arciprete di Brienza pregandolo di accompagnare un giovane sacerdote come economo spirituale di Baragiano, con l’impegno di aver cura degli abitanti dello Scalo in attesa della costruzione di una chiesa. Resta una data memorabile e spiritualmente è di buon auspicio, il giorno 6 novembre di quell’anno, quando il giovane sacerdote celebra per la prima volta la santa messa in locali di fortuna, ed allora si continua in case private dei Venetucci e Tortoriello.

La popolazione aumentava sempre di più ed ormai non era possibile procrastinare la costruzione di una chiesa. Diventa determinante la valida collaborazione del sindaco del paese che abitava anche lui in Baragiano Scalo, e quindi facilita le operazioni per l’acquisto del suolo in località stazione, come era l’ora indicata, per erigere la chiesa e delibera l’anticipo di una certa somma prelevata dalle casse comunali, a cui si aggiungono le offerte volontarie dei fedeli. Così nel 1954 hanno inizio i lavori della costruenda chiesa, che viene completata nel giro di tre anni. 

Il parroco di Baragiano Don Saverio Viscardi propose al vescovo Bertazzoni che avrebbe voluto dedicare la chiesa San Gerardo, ma il vescovo tenuto conto della grande devozione che nutriva il popolo di Baragiano verso la Madonna, dal fatto che vantava la Chiesa Matrice dedicata all’Assunta, la Chiesa dell’Annunziata, la chiesa dell’Immacolata Concezione, con l’omonima confraternita preferisce dedicarla alla Madonna del Carmine. E così il primo febbraio 1957 nasce la parrocchia Beata Vergine del Carmine di Baragiano Scalo, e per la processione inaugurale si fa ricorso alla Chiesa Matrice per servizi della statua. La chiesa divenne in breve tempo insufficiente a contenere la popolazione in crescita, per il fatto che era circoscritta in uno spazio compreso tra la via Appia alla ferrovia, e quindi non in posizione ideale anche se il luogo centrale e pastoralmente valido. Dopo una visita del vescovo Bertazzoni, che la definì “Minis Parva”(sembra piccola) si provvede ad una sua ristrutturazione ed un ampliamento nel 1960. La chiesa negli anni ha subito varie trasformazioni, le più importanti nel 78 e nel 2000.

I primi sacerdoti a prendersi cura di questa comunità sono stati Don Rocco Canuso e Don Saverio Viscardi, già parroci del paese, ma il primo parroco fu il nostro tanto amato Monsignor Leonardo Mupo, seguito da Don Rocco Lancellotti, dopo il parroco fu Don Antonio Ciampa, a cui successe Don Luigi Sarli, attualmente il Parroco è Don Josè Conti”.

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