Le ultime esaltanti notizie provenienti dallo spazio, hanno riguardato il ruolo decisivo svolto dal Centro di Geodesia Spaziale (CGS) di Matera nel lancio avvenuto in Florida, negli Stati Uniti di un modernissimo satellite di seconda generazione. L’operazione è stata finanziata da parte dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) con fondi assegnati dal Ministero della difesa e avvalendosi tra le altre delle super competenze di Telespazio.
Tutto ciò ha costituito un motivo di grande vanto per il Centro di Geodesia Spaziale di Matera che nato nel 1983 venne collocato in posizione strategica sulla sull’altopiano della Murgia materana.
Si tratta dunque di una importante struttura operativa nata dallo sforzo congiunto del piano spaziale nazionale del CNR a cui nel 1998 è subentrata ASI e della Regione Basilicata.
La geodesia spaziale ci hanno spiegano i tecnici del centro materano è lo studio della forma semplificata della Terra ( geoide ) e delle sue dimensioni, condotto teoricamente o ricavato da misure dirette o da misure di gravità, oppure applicato alla determinazione delle coordinate geografiche. Insomma è la cosiddetta linea storica basata sul continuo monitoraggio della posizione dei vari punti topografici mediante rilievi fatti con sofisticati e avanzati apparati come la telemetria laser di satelliti geodetici e la radio interferometria.
Per fare qualche esempio il CGS si occupa della tettonica del bacino del Mediterraneo e di un gran numero di parametri geofisici e geodinamici. Ma non finisce qui perché la stessa sofisticata strumentazione viene utilizzata dal CGS anche per altri tipi di attività tra le quali la navigazione spaziale, l’astrometria, le telecomunicazioni e anche la fisica fondamentale. Insomma tutta roba da cervelloni.
Va anche ricordato come motivo di ulteriore vanto che negli anni ‘90 l’ASI ha stipulato con l’ European Space Agency un accordo per realizzare in Italia il trattamento dei dati acquisiti con le missioni dei satelliti e qui il CGS di Matera ha avuto un ruolo fondamentale.
Ma tra gli impieghi più curiosi delle formidabili apparecchiature del centro c’è anche il campo delle telecomunicazioni quantistiche per svolgere le quali viene utilizzato un potentissimo telescopio di 1,5 m di diametro che grazie alla sua versatilità consente applicazioni strepitose
Inoltre considerando che a quanto pare il traffico spaziale sta diventando molto intenso un altro compito fondamentale che svolge il centro di spaziale di Matera è quello di tracciare con precisi laser i detriti spaziali che sono un pericolo concreto per i satelliti artificiali e anche per la famosa stazione spaziale internazionale.
Se la nostra esplorazione del CGS di Matera ci ha lasciati davvero a bocca aperta pensando al potenziale astronomico del quale questo laboratorio è questo centro è dotato, molto meno soddisfacente è stato scoprire che i lavori che porteranno alla realizzazione nell’ambito del Parco della storia dell’uomo, alla Cittadella dello spazio purtroppo sono irrimediabilmente fermi.
Eppure il progetto è già stato ufficialmente presentato e come ricordiamo prevede la realizzazione di un planetario, un osservatorio e uno spazio espositivo e di divulgazione scientifica e inoltre, cosa molto importante, una sua area sarà dedicata al grandissimo Rocco Petrone, il pioniere di origini lucane della corsa allo spazio. Petrone infatti era il direttore del programma Apollo che portò i primi uomini sulla luna
Inoltre l’importanza della Cittadella dello spazio deriva anche al fatto che consentirà di recuperare un fabbricato dismesso che si trova proprio nei pressi del CGS e porterà alla creazione di una platea di appoggio per un osservatorio con cupola prefabbricata e ovviamente per la meraviglia di tutti un planetario che consentirà un’osservazione e un’esplorazione in 3D dello spazio. Ricordiamo anche che questo progetto finanziato dalla legge di stabilità del 2015 con una somma di 1,5 milioni di euro sarebbe già dovuto essere completato a giugno del 2020 ma purtroppo come si vede è ancora fermo. E il fatto che il progetto della cittadella dello spazio a Matera non riesca ancora a decollare è ancora più grave se si considera che in realtà tutti quanti i pareri e tutti quanti i consulenti hanno ormai espresso il nulla osta alla realizzazione dell’opera.
In conclusione dunque, aspettando il conto alla rovescia per inaugurare la cittadella dello spazio, possiamo dire che se sul fronte astronomico abbiamo raggiunto livelli stratosferici, purtroppo per quanto riguarda il planetario, è proprio il caso di dirlo, le stelle stanno a guardare!
