IL CONSIGLIO SALVA MATERDOMINI
MATERA L’opposizione si spacca. L’atto a firma del forzista Casino e altri 4 non trova appoggio da Pd, Coraggio Italia e FdI
Discussa in Consiglio Comunale la mozione di censura al Presidente del Consiglio Comunale Materdomini per aver sottoscritto un documento di intenti considerato illiberale che ha poi prodotto i sui effetti antidemocratici nei confronti della Consigliera Milia Parisi che ha deciso di uscire dal movimento 5Stelle. Una censura che come annunciato nell’edizione di ieri di Croanche si è conslusa con un nulla di fatto. Solo da una parte dell’opposizione si chiedeva la censura di Materdomini in quanto in alcuni casi da presidnete del Consiglio il suo ruolo «non è stato improntato a totale imparzialità ».
OPPOSIZIONE DIVISA
Tra i primia tuonare sul tema il capogruppo di Forza Italia Nicola Casino primo firmatario della mozione. «Non c’è niente di personale, ha detto Casino – la nostra è un’azione politica volta a tutelare il valore istituzionale dei pubblici uffici. Occorre canonizzare i nostri comportamenti alla legge e agli statuti. I valori costituzionali vanno tenuti presenti senza rimanere indifferenti» ha spiegato l’azzurro.
A parlare di semplice “ammonizione” il consigliere del Partito Democratico, Schiuma che ha sottolineato come già «la delega del presidente del Consiglio Materdomini allo sport è un corto circuito» Schiuma ha poi sostenuto che: «Un ammonimento va dato al presidente del consiglio che non può svolgere più quell’azione politica che ha svolto in precedenza e ciò non è ammissibile. Sarebbe stato opportuno – ha aggiunto Schiuma – riservare il ruolo di presidente del consiglio all’opposizione, per esempio a una donna».
In conclusione Schiuma auspicando «una revisione in merito per scegliere per tale ruolo a una persona più imparziale» ha definito «non del tutto condivisibili i punti richiamati da Casino » ed ha confermato l’astensione del PD dal voto. Il consigliere Doria (Matera Civica), altro firmatario della mozione di censura ha stigmatizzato la «tirata di orecchie a Materdomini» aggiungendo che: «Non può fare a meno di essere sopra ogni parte. Perché deve fare servizio prima di tutto al proprio ruolo. Il presidente del consiglio – ha concluso Doria – deve rinunciare agli interessi del partito e fare gli interessi di tutti i cittadini». Non ha fatto mancare il suo intervento Sassone (Coraggio Italia) che pur definendo la tematica della mozione di censura importante ha sottolineato come si «stia perdendo tempo su un argomento come questo.
Dobbiamo concentrarci sulle cose che davvero interessano i cittadini». Premesso poi che «Firmare quel documento di intenti è stato uno scivolone, un errore », Sassone ha invitato Materdomini a: «Prendere atto di questo errore e chiedere scusa». Poco convinto dell’atto di censura firmato dagli altri componenti dell’opposizione Sassone ci ha tenuto a ribadire, legendo un documento firmato anche da Morelli, Toto, Violetto, Lapolla e Lisurici che «Le censure non sono necessarie, ma ci vogliono auspici » e pur quello di Materdomini un «atto imprudente e inopportuno» va “biasimato”.
Avvertendo però che «Se posto in atto di nuovo verrà adottata ogni azione necessaria a ripristinare lo stato di diritto». Di senso decisamente opposto e molto più duro è stato l’intervento di Scarciolla, consigliera di Matera 3.0 che ha fatto notare come i consiglieri «Chiedono ai cittadini di rispettare le regole e poi quando tocca a loro perché non dovrebbero rispettarle?». Per Scarciolla «impedire di prendere libere decisioni è una esperienza del passato praticata dal regime fasciata ».
LA DIFESA PER IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Parole dure quelle di Scarciolla che hanno certamente lasciato il segno. Ma a buttare acqua sul fuco, intervenendo in soccorso di Materdomini ci ha pensato il consigliere dei Verdi Montemurro: «Non si può dibattere una cosa che era privata ed è avvenuta non nell’esercizio delle proprie funzioni da parte di Materdomini ». Anche il capogruppo del M5S Salvatore ha minimizzato la questione dicendo che quella in questione è «Una dichiarazione di intenti finalizzata a far vivere con fiducia tutti i componenti del movimento ».
Casino in replica a Montemurro ha fatto osservare che quella dichiarazione firmata da Materdomini «Non è cosa privata ma una contaminazione innegabile della libertà di autodeterminazione dei singoli consiglieri comunali». Una frecciata Casino l’ha poi lanciata ai sei consiglieri del centrodestra che in un certo senso si sono distanziati dalla sua mozione di censura optando per l’astensione invece che per il voto favorevole.
PARISI RIVEDICA LA LIBERTÀ DI PENSIERO
Molto significativo è stato poi l’intervento della consigliera Milia Parisi (Gruppo Misto) che ha ringraziato l’opposizione che «ha evidenziato la problematica. Io non penso che questa censura sia rivolta alla persona ma al ruolo». Inoltre Parisi ha aggiunto: «Per tanto tempo ho chiesto al gruppo consigliare M5S di confrontarsi su alcuni argomenti ma ciò non è accaduto.
La mia idea di poolitca – ha affermato Parisi – è differente dalle logiche fino ad ora adottate e non ho più voglia di prendere scelte non condivise e non vedo perché devo esser insultata sui social accusandomi che io sarei mossa da sentimentalismi » Molto contrariata ha poi detto Parisi: «Possibile pensare che una donna non possa prendere una decisione in autonomia con la propria testa ma si faccia prendere dai sentimentalismi? ». Parisi infine ci ha tenuto a precisare che «Non sono uscita dal movimento sebbene abbia ricevuto email intimidatorie.
Scrivermi privatamente cose che non attengono alla democrazia non è un gesto adeguato. Ho il diritto di esprimere la mia opinione in consiglio comunale». Dopo queste affermazioni i consiglieri che hanno preso la parola hanno tutti stigmatizzato come ha fatto Doria: «Il dramma umano che la consigliera Parisi ha poi dovuto vivere per un semplice gesto di dissenso politico». Grande solidarietà a Parisi è arrivata dalle consigliere Scarciolla, Violetto e Susi. Quest’ultima ha aggiunto: «È percepibile il malessere da parte nostra nel verificare una manchevolezza in chi riveste un ruolo importante. Occorre evitare personalismi ».
LE SCUSE DI MATERDOMINI
Compresa la spaccatura dell’opposizione che vedeva gli astenuti in numero maggiore rispetto ai favorevoli la maggioranza non ha potuto che tirare un sospiro di sollievo. Al presidente del Consiglio comunale Materdomini non è rimasto che prendere atto dell’Assise che lo ha “salvato”: «Mi ha aiutato tantissimo ascoltare tutti i punti di vista. Le criticità ci sono state è inutile negarlo». «Chiedo scusa – ha poi concluso Materdomini – e se qualcuno si è sentito offeso io chiedo scusa a tutti». Con 14 contrari, 6 favorevoli e 9 astenuti la proposta di censura è stata bocciata.