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SALVATE IL SOLDATO ALTOMONTE

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Se qualcuno nutriva ancora qualche fiducia sulla capacità politica della Lega d’imporre la linea di governance per Acquedotto Lucano col nome di Antonio Altomonte, detto Nino per i sodali salviniani, è rimasto con le ossa rotte e con appresso pure la spocchia con cui il settantenne governatore ha liquidato la  minaccia d’Aventino a poco più d’un colpo di tosse, ribadendo a tutti la sua scelta di fare il cambiamento come meglio gli pare, magari con l’anagrafe di nominati da fuori regione. Ora, però, il problema che deve sbrigarsi il senatore di Tolve e dintorni Pasquale Pepe, a cui va intestata la figuraccia della crisi buttata in barzelletta, non è tanto quello dell’inutilità politica di Francesco Fanelli che da vice di Bardi non ha mai recitato a muso duro la parte del leghista, ma invece come salvare il soldato Altomonte. Eppure se in politica mai dire mai rimane la regola aurea, allora ecco che spunta fuori, quasi per discesa astrale e casualità istituzionale, l’avviso pubblico per l’incarico di direttore generale del Consorzio di Bonifica, guidato da anni da Giuseppe Musacchio, avvocato con trascorsi pittelliani, ma miracolosamente aggiornati alle simpatie leghiste. Ha scritto Roberto Gervaso: “È un semplice soldato, ma con molte idee generali”.

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