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DA MATERA SONO I GIOVANI A LANCIARE IL MESSAGGIO: «NOI NON DIMENTICHIAMO»

Le istituzioni ricordano lo sterminio ebraico e conferiscono la medaglia d’onore ai parenti dei deportati. Nella Città dei Sassi la Sinagoga più antica d’Europa


Le note della colonna sonora del film Schindler’s list, eseguite al violoncello dagli studenti dell’istituto “Stigliani”, hanno aperto a Matera il “Giorno della memoria” per riflettere sugli orrori perpetrati contro il popolo ebraico durante la seconda guerra mondiale.

La commemorazione si è svolta nel cine-teatro Guerrieri di Matera alla presenza delle principali autorità civili, religiose e istituzionali. Presente anche il personale dirigente scolastico, gli insegnanti e soprattutto gli studenti materani. Proprio quest’ultimi hanno ricordato le vicende storiche della persecuzione degli ebrei e con un pennarello, su un semplice pezzo di cartone raffigurante i volti delle tante donne, uomini, bambini e anziani sterminati dalla furia assassina dei nazisti, hanno scritto: «Noi non dimentichiamo».

C’è stata anche la lettura di brani rievocativi delle teribili condizioni di vita dei perseguitati dal regime nazista. Un momento storico di rilievo è stata la rievocazione dell’avvenimento del 1943 allorché l’Armata Rossa irruppe nel campo di concentramento di Auschwitz e l’orrore che si manifestò agli occhi dei soldati russi è diventato da quel momento in poi la testimonianza dello sterminio perpetrato a danno del popolo ebraico.

La commemorazione materana del “Giorno della memoria” è stata caratterizzata anche da più momenti canori e dai messaggi e i contributi video di alcune classi scolastiche che hanno espresso i loro pensieri sul tema della giornata.

Altre testimonianze sono arrivate da influenti personalità di origine ebraica come la Senatrice Liliana Segre. Tutti hanno ricordato quella immane tragedia e testimoniato il loro impegno affinché mai più orrori del genere accadano nell’umanità. Il Prefetto, sempre nel corso della commemorazione, ha consegnato tre medaglie d’onore ai familiari di cittadini militari e civili deportati nei lager nazisti.

Grande commozione nei volti di tutti nel ricordare il sacrificio di tanti esseri umani innocenti. Nei giovani si è formata la consapevolezza, come hanno detto i ragazzi, «Di impegnarsi a far sì che cose così non accadano mai più».

I MESSAGGI ISTITUZIONALI DELLE AUTORITÀ

Il primo a prendere la parola è stato il Sindaco di Matera Domenico Bennardi: «Il mio è un particolare messaggio rivolto ai bambini, agli studenti, ai più piccoli – ha detto Bennardi – affinché non possano dimenticare e contribuiscano nel loro piccolo sin da ora a combattere ogni forma di disuguaglianza, di bullismo, di prepotenza e soprattutto di offesa al più debole».

E poi il Sindaco ha ricordato le parole di Papa Francesco: “Il ricordo è un’espressione di umanità, segno di civiltà e futuro di pace”. Dei 250mila soldati Italiani internati nei campi di concentramento ben 60 mila non sono mai ritornati. Lo ha ricordato il Sindaco prima di concludere citando le parole di Anna Frank: «Tutti possono essere felici perché siamo tutti uguali nella diversità ».

Il Presidente della Provincia Piero Marrese ha stigmatizzato la brutalità dei campi di concentramento: «Dovremmo visitarli tutti quei lager per capire che cosa è accaduto in quei luoghi simbolo di barbarie di uomo contro uomo. Il monito per le nuove generazioni – ha concluso Marrese – deve essere Guardare al futuro in maniera diversa». È toccato poi alla “Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Matera”, Tiziana Di Noia che ha detto: «Tra i banchi di scuola si formano le coscienze ed è lì che i ragazzi iniziano a scontrarsi con prime forme di discriminazione. Invito a vigilare contro le discriminazioni e alimentare la fiamma della memoria affinché venga interiorizzata e sviluppi empatia. La conoscenza del passato deve diventare coscienza».

Visibilmente emozionato ha preso poi la parola il Prefetto di Matera Sante Copponi che ha detto: «Le riflessioni fatte nella giornata della memoria con pieno coinvolgimento delle scuole servono a conservare la memoria di un tragico periodo dell’Europa affinché tali cose non accadano mai più. Sterminare un popolo nel cuore dell’Europa fu un’immane tragedia che riguarda non solo il Popolo ebraico ma tutta l’umanità. E gli anticorpi contro queste tragedie – ha aggiunto il Prefetto – sono custoditi nella costituzione italiana. Essi sono i valori fondanti della nostra repubblica».

Molto atteso è stato il messaggio del Vescovo di Matera Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo che ha ricordato: « Noi dobbiamo perpetuare nel tempo la memoria e dobbiamo dare una mano alle nove generazioni per comprendere ed entrare nella storia. Matera è un posto dove le tre religioni monoteiste si potrebbero incontrare e insieme lanciare un messaggio perché quanto è successo non si verifichi più»

A MATERA LA SINAGOGA PIU’ ANTICA D’EUROPA

Tra le tante manifestazioni tenutesi nel Giorno della memoria, forse quella che ha più commosso è stata proprio il ricordo della presenza a Matera, nei Sassi della più antica sinagoga d’Europa. E proprio lì nel silenzio, nel profondo di quella grotta, nel cuore dei sassi, tantissimi anni fa e fino al XVI secolo, risiedeva una piccola comunità di ebrei. Dentro quella grotta, sull’altare in roccia per l’esposizione e la lettura della Torah (Tevà) e il bagno rituale (Mikveh), lì per la prima volta nella storia d’Europa tante persone hanno trovato una rifugio umile ma sicuro e soprattutto vennero accolti senza pregiudizi.


 

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