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POTENZA, LA DROGA DILAGA

Nonostante il grande lavoro di Curcio, permangono micro-piazze di spaccio difficili da stanare come quella di Don Bosco


È un problema davvero annoso quello che attraversa la città di Potenza: la droga. Grande è il lavoro fatto dal Procuratore distrettuale Francesco Curcio che ha quasi totalmente decapitato le associazioni criminali, anche di stampo mafioso, dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Purtroppo però ci sono ancora alcuni gangli che vanno assicurati alla giustizia. Proprio perché magari non si tratta di vere e proprie organizzazioni criminali ma di singoli spacciatori organizzati per proprio conto.

E Potenza città pare vivere proprio un momento di questa natura. Particolarmente colpita è l’area Nord quella del cosiddetto rione Verderuolo, quello che arriva fino alla zona di Poggio Tre Galli. Una delle aree di maggiore spaccio sarebbe concentrata nella zona di piazza Don Bosco, nelle adiacenze della famosa Chiesa.

Stante la prima ricostruzione fatta da Cronache, per fortuna nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta di droghe pesanti, ma leggere. Per la precisione, circola perlopiù hashish e marijuana. Ma il problema resta serio, atteso che l’utenza è giovanissima. Gli spacciatori, che tra di loro quasi amorevolmente i drogati sono soliti chiamare “spaccini”, sono nemmeno adolescenti. Infatti la media età va dai 14 ai 18 anni.

Dunque una generazione ancora in fase di sviluppo che rischia di essere bruciata dalla droga e dalla conseguente tossicodipendenza. Siamo certi che come al solito le forze dell’ordine continueranno a fare il loro lavoro e sgomineranno anche queste micro organizzazioni, in ogni caso Cronache continuerà a vigilare e dare conto ai propri lettori.


 

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