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IL COVID HA TRASFORMATO LA GIUSTIZIA: IN AUMENTO I REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

La presidente della Corte d’Appello Sinisi esorta il Governo a intervenire sulla carenza di organico e il via vai di toghe


Inaugurazione dell’anno giudiziario. L’annuncio di D’Alterio sull’istituzione della sezione antimafia in Basilicata e la relazione su dati e casi


POTENZA. Al quinto piano del Palazzo di giustizia di Potenza si è tenuta l’assemblea generale che ha celebrato l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 durante la quale il Procuratore generale della repubblica presso la corte di appello di Potenza, Armando D’Alterio ha ufficializzato l’arrivo in Basilicata della DIA. Alla presenza di autorità civili e religiose la Presidente della Corte di Appello, Rosa Patrizia Sinisi ha presentato la sua relazione che ha snocciolato i dati di un anno di attività nel Tribunale di via Nazario Sauro.

La prima parte della relazione ha trattato la realizzazione e gli effetti delle riforme giudiziarie più recenti con la creazione, per esempio, dell’ufficio per il processo sul Pnrr per migliorare il servizio giustizia e consentire a magistrati e cancellerie di supportare il Piano di ripresa. Quindi la situazione carceraria nel distretto e gli aspetti sanitari profondamente mutati con l’arrivo del Covid.

Nel periodo in esame si è registrata una presenza di detenuti superiore alla capienza prevista negli istituti carcerari di Matera e Melfi, mentre nella casa circondariale di Potenza, è stata evidenziata una carenza di organico della polizia penitenziaria. La Presidente della Corte di Appello, Rosa Patrizia Sinisi ha infine specificato che rivolgerà un appello alla Ministra della Giustizia Carla Cartabia affinché possa integrare gli organici dei magistrati in servizio presso i Tribunali lucani che, fatta eccezione per quello di Lagonegro, risultano carenti.



Quindi il Procuratore generale presso la Corte di Appello, Armando D’Alterio nella sua di relazione ha illustrato come ci sia stato un aumento di oltre il 32% dei reati contro la pubblica amministrazione e l’ambiente. Il lockdown per covid ha inciso anche sulla tipologia dei reati. Infatti sono attribuibili alla pandemia la riduzione dei furti in abitazione a causa delle restrizioni alla circolazione e l’aumento sia dei reati informatici che di usura attribuibili al notevole sviluppo dell’uso delle apparecchiature informatiche e alla crisi economica. Le indagini hanno permesso, inoltre, di scoprire numerose frodi commesse per ottenere o mantenere indebitamente il reddito di cittadinanza. Sono state individuate anche numerose frodi cosiddette “carosello” che ruotano cioè intorno all’importazione di veicoli da Paesi comunitari.

Per quanto riguarda inoltre il contrasto delle ulteriori forme di criminalità nel distretto, la relazione del Procuratore generale D’Alterio ha evidenziato che nel periodo compreso fra il 2017 ed il 2018, per reati di competenza della Direzione distrettuale si è deciso di procedere nei confronti di 15 indagati.

«Successivamente – si legge nella relazione del Magistrato – l’andamento del contrasto si è sensibilmente intensificato al punto che nel periodo attuale è stata esercitata l’azione penale nei confronti di 367 imputati mentre i soggetti attualmente iscritti per reati di competenza DDA sono cresciuti dai 15 del 2017 ai 719 attuali. Sono attive nel distretto organizzazioni di tipo mafioso dedite al traffico di stupefacenti, sia autoctone che provenienti da altri distretti. Talora sodalizi lucani e non lucani operano in sinergia tra loro e ciò accade sia nel circondario di Potenza che in quello di Matera e nel Lagonegrese ».

Il Procuratore generale ha pure specificato che: «È la parte meridionale del distretto – si legge nella relazione presentata all’inaugurazione dell’anno giudiziario – che registra pericolosissime infiltrazioni di carattere economico/criminale delle più potenti organizzazioni mafiose campane e calabresi. Tuttavia in tutto il circondario di Lagonegro non esiste neanche un commissariato di pubblica sicurezza ».

Il Magistrato togato ha pure sottolineato come rispetto alla media degli ultimi 21 anni si registra una riduzione delle notizie di reato iscritte pari al 18% e una riduzione delle pendenze di poco superiore al 36%.

Nel periodo compreso tra luglio 2020 e giugno 2021 emerge che per gli uffici requirenti le sopravvenienze sono diminuite del 5,11%. Rilevante la circostanza che analizza come le pendenze registrate nelle ultime quattro annualità corrispondono alla metà di quelle registrate nel 2000. Si è in sostanza passati da 15.000 a 30.000, a fronte di una riduzione delle sopravvenienze molto inferiore.

Non meno notizie di reato dunque ma un lavoro più incisivo ed efficace. Mentre sono saliti a 64 i casi di indebita percezione di contributi statali e comunitari si è registrato pure un aumento dei reati informatici.


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