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TORNA IN LIBERTÀ CARLOMAGNO, IL “COMPARUCCIO” DI SCHETTINO

Scanzano Jonico, la decisione, presa dal Riesame di Potenza, ricalca quella della Cassazione. L’imprenditore fu arrestato a marzo dello scorso anno


Torna in libertà Francesco Carlomagno per decisione del Riesame di Potenza che ha fatto decadere la misura cautelare dopo che la Cassazione, smontando l’accusa di associazionea delinquere distampo mafioso, aveva rinviato il caso nel capoluogo per nuovo giudizio su alcuni capi di imputazione.

Il ‘tuttofare’ Carlomagno, che era dipendente part-time del Comune di Scanzano, ma anche imprenditoreedile ed imprenditore nel settore deiservizi di manutenzione e puliziadei villaggi turistici jonici, era stato arrestato nella primavera del 2021 perché ritenuto vicino al clan Schettino.

Poi passò agli arresti domiciliari e quindi all’obbligo di firma. Stando alle accuse mosse dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura potentina, Carlomagno sarebbe stato al servizio della malavita arrivando ad assumere soggetti vicini o intranei al clan, ottenendo anche vantaggi economici per il suo essere asservito alla mafia jonica.

Alla remissione in libertà si è giunti anche valutando la documentazione della Cassazione per cui Carlomagno sarebbe risultato invece quasi in una posizione di “assoggettamento” alla potenza del clan, tanto da subire anche l’appellativo di “comparuccio mio” dallo stesso capostipite del sodalizio.

Per di più è stata ritenuta valida l’ipotesi secondo cui la semplice vicinanza ad un boss non ne impliciti necessariamente la connivenza, non essendo tra l’altro mai stata dimostrata la sua partecipazioneassociativa attiva né tantomeno un suo eventuale ruolo all’interno del sodalizio.

La decisione del Riesame è stata resa possibile grazie al lavoro del prof. Donatello Cimadomo e dell’avv. Nicola Buccico.


 

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