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POTENZA, È NOTTE FONDA. LA CRISI È SEMPRE PIÙ NERA

Non c’è l’accordo sul rimpasto di Giunta nè tantomeno sull’elezione del Presidente del Consiglio. Guarente chiede collaborazione


POTENZA. Si Si è tenuta ieri la riunione dei capigruppo che formano la maggioranza al Comune di Potenza. Una riunione che ha avuto come tema la risoluzione delle questioni inerenti il rimpasto di Giunta e l’elezione del Presidente del Consiglio che in questo periodo ha portato l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco della Lega Mario Guarente a un impasse amministrativo. Una situazione di stallo che è sotto gli occhi di tutti, avvertita soprattutto dai cittadini che lamentano numerosi disservizi. Complice di tutto ciò anche il possibile dissesto che da tempo pende sul Comune di Potenza. Nella riunione dei capigruppo non si è raggiunto nessun accordo.

Nessuno dei componenti è disposto a cedere e rimane fermo sulle proprie posizioni. Continua il braccio di ferro con Fratelli d’Italia che vuole a tutti i costi il terzo assessore. Cosa questa che potrebbe avvenire solo se qualche altro partito della coalizione si farà da parte. Non si possono aggiungere nuove postazioni in Giunta, dunque, solo se qualcuno cederà, ci sarà posto per un altro assessore di Fratelli d’Italia. Per il momento però sembra proprio che nessuno sia disposto a questo sacrificio, anche perché come ha detto in uno dei Consigli comunali anche il sindaco Guarente non si vuole cedere al ricatto che il partito della Meloni ha posto in essere.

Il resto della maggioranza ha manifestato una sorta di stanchezza verso l’atteggiamento di Fratelli d’Italia tanto che l’ultimo Consiglio comunale è la fotografia di quello che sta accadendo in seno alla maggioranza dove si sono formati due gruppi: Fratelli d’Italia da un lato e tutto il resto della maggioranza dall’altro che all’ultima seduta decide, appunto, di non presentarsi proprio perché stanca dell’atteggiamento dei colleghi. Tutto ciò blocca la vita amministrativa dell’Ente tanto che è in stand by anche l’elezione del Presidente del Consiglio.

L’ufficio di Presidenza va necessariamente eletto dall’Assise poiché non si può, come invece avviene a livello regionale, prorogare il mandato del Presidente nominato a inizio consiliatura. Il ruolo di Presidente del Consiglio viene ricoperto dal consigliere più anziano, non solo in termini di età anagrafica, e al momento è affidato al meloniano Bernabei, il quale è stato al centro di alcune polemiche in seguito al comportamento che ha avuto durante la seduta di venerdì scorso.

Questa situazione è indicatrice di quanto sia importante che in questo momento la maggioranza si metta d’accordo e individui un nome che possa ricoprire un ruolo tanto importante per il buon svolgimento dei lavori all’interno del Consiglio comunale perché la mancanza di un presidente del Consiglio condiviso da tutti, comporta atteggiamenti ostili, così come abbiamo avuto modo di vedere durante l’ultimo Consiglio comunale, che bloccano la macchina amministrativa.

Per quanto tempo ancora i potentini dovranno assistere a queste scaramucce e dispetti? È possibile che non si riesca a trovare una soluzione per il bene della città che attende ormai da due anni il tanto decantato cambiamento? Il sindaco Mario Guarente chiede ancora una che la soluzione venga trovata dai partiti e non gli si chieda di decidere lui per tutti ma almeno per il momento, nessun partito sembra disposto a fare il primo passo.


 

Rosamaria Mollica

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