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ELEZIONI QUIRINALE, IL VUOTO DELLA DEMOCRAZIA: LA POLITICA NON PUÒ ESSERE PER POCHI

L’intervento: I partiti falliscono, ancora una volta, proprio nell’occasione che molti prevedevano sarebbe stata la loro “rivincita”

di Nicola Savino*


Questa volta,l’elezione del Capo dello Stato si accompagna a riflessioni sul nostro Sistema istituzionale e sulla situazione della Sinistra: da Massimo Cacciari e da Luciano Canfora. Per il Secondo, «la compagine sociale (essendo) venuta trasformandosi, il Popolo ha preso strade talora inquietanti; la Sinistra arranca ..con il governismo (illusorio) e un europeismo (ch’è) concetto geografico non politico»; ormai si vota soltanto nei quartieri benestanti delle città e siamo perciò ad «una Democrazia dei signori, in un orizzonte ideologico da liberismo del XIX secolo, socialmente desolato e politicamente non rappresentativo ».

E perciò, «prima che chi sta in basso si lasci sedurre dalla “Destra popolare”,occorre una conoscenza scientifica dei conflitti (sociali) e reimparare a guardare verso il basso»: non più confondendo i propri programmi con quelli della Destra. Per Cacciari è «evidente che non si può continuare così… occorre riformare il nostro sistemao verso un assetto di tipo presidenzialista oppure ancora centrato sul Parlamento. (Questa)situazione di assoluta gravità che si protrae da… anni, dobbiamo… risolverla in un senso o nell’altro».

E dunque, due dei più vivaci Filosofi italiani,sollecitano alla riflessione..non solo in Italia.T. Pichetty (Capitale e Ideologia,2020) ha cercatoinfatti quella “conoscenza” sul trasformarsi della «compagine sociale nella democrazia dei signori (a)suffragio ristretto » di cui Canfora, da lui battezzato «partito dei laureati,ricaduta nel liberismo ». Secondo Picketty il fenomeno è mondiale, anche nella Cina del Partito Comunista aperto al Capitalismo; ed ha la sua radice -ecco il punto- nella crescente divaricazione tra ricchi e poveri: crollo del reddito dei più numerosi e incremento -vertiginoso- per un numero sempre più ristretto dei secondi.

Per Lui questa è la causa per cui «il popolo ha preso altre strade: talora inquietanti » (Canfora)! Ma basta questo fenomeno, comune a tutti i regimi,a spiegare perché «chi sta in basso si lasci sedurre dalla Destra popolare?» Forse spiega soltanto «la fuga dal voto, la caduta nel suffragio ristretto», non anche il trasferimento dei “più poveri” alla Destra e alla «popolarità» di questa! Questa non si è infatti schierata“a favore dei più deboli”, ma anzi continua a sostenere i ricchi, come dimostra-almeno in Italia- la sua avversione alla cosiddetta patrimoniale, alla progressività del fisco etc, persino ai temi liberali del fine vita etc.

La “società dei proprietari” europea, che nel 1914 aveva conservato il 90% dei suoi “beni”, (pag 236 ibidem), non solo li ha accresciuti,ma è rimasta con la Destra avversa alle politiche egualizzanti. Perciò per Picketty occorrere rilanciare la partecipazione dei cittadini affinché i «più numerosi» possano determinare a loro vantaggio le scelte economiche e fiscali. La rivoluzione francese protessela proprietà( persino delle persone o schiavismo), proiettando ilprincipio liberale (diritto avita, libertà e proprietà di J. Locke) fino oltre l’inizio del 1900; le stesse democrazie ele stesse forme di comunismo sopravvissute continuano sostanzialmente a rispettarlo.

Per superare la disuguaglianza, secondo Picketty, occorre dunque incentivare la partecipazione con un bonus pro capite dello Stato con cui ogni cittadino finanzi il partito prescelto affinché organizzi elezioni effettivamente democratiche.E’questa la direzione che aiuta a risolvere il dilemma di Cacciari e ch’è già prescritta nell’art 49 della Carta; ed aiuta a capire come parte non lieve della nostra crisi sia dipesa dalla sua mancata applicazione.

Cioé dalla omessa obbligazione dei partiti al“metodo democratico” nella loro vita interna. Se nell’89, caduto il cemento delle ideologie, si fosse attuata tale disposizione della Carta, si sarebbe evitata la loro decadenza a strumenti di un leader e del suo gruppo. Trattandosi del pilastro che Picketty considera decisivo. Il nostro Sistema avrebbe potuto funzionare perciò egregiamente, ma solofino a qualche anno fa: fino all’esplosione del web che è poi divenuto fondamentale per l’influenza c’esso esercita dalle“piattaforme” sulla mente dei cittadini. Il problema si è così aggravato, perché oltre all’art 49 da applicare,ora occorre neutralizzare il web.

Per quale strada? Dalla Scuola, se effettivamente irrobustisce la capacità critica dei cittadini, sicché ciascuno possa disporre del proprio libero arbitrio; con l’acquisizione del controllo pubblico delle “piattaforme” attraverso organizzazioni internazionali tipo l’Onu? Forse queste due condizioni potrebbero trarre il nostro Sistema dalla crisi che Cacciari considera insostenibile, e la stessa Sinistra dall’impotenza rispetto alle dinamiche politiche che aggravano le ingiustizie, spingendo i “più poveri” al non voto(da cui il «suffragio ristretto» e la «democrazia dei signori»).

Quanto alla Destra, per non continuare ad avvantaggiarla, occorrerebbeanche far tesoro di esempi come quello di Sassoli, per il quale “la politica non può essere per pochi… ma concentrarsi sulla riduzione delle disuguaglianze… mettere al centro un’etica delle persona.. ripartire dai Valori”.

Come dire che la Democrazia o funziona davvero oppure risulta ingannevole proprio a coloro cui maggiormente dovrebbe servire!


*GIÀ SOTTOSEGRETARIO DI STATO

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