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VALVANO SULLA CAVA

Il consigliere comunale interroga Maglione

Il,consigliere comunale di Melfi, Livio Valvano già sindaco della città  chiede un aggiornamento sulla questione cava di Monte Crugname. “C’è uno strano silenzio intorno alla procedura – spiega Valvano – tesa ad ottenere l’autorizzazione per l’insediamento di una cava per l’estrazione di minerali in località Monte Crugname a Melfi; è un silenzio che non mi piace e che sembra indicare una direzione avversa al bene della comunità del Vulture.

Come è noto l’autorizzazione, FINO AD OGGI NON ANCORA CONCESSA, spetta alla Regione Basilicata.

Un anno e mezzo fa, su iniziativa dell’Amministrazione Comunale, da luglio 2020 a giugno 2021 è stato condotta una indagine sull’area, con l’equipe della Prof.ssa Marchi dell’Università di Foggia, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Basilicata. Grazie all’iniziativa del Comune di Melfi, la Soprintendenza di Basilicata decise di “sospendere il parere sull’impianto” chiedendo alla Regione di soprassedere all’esito dell’indagine, con nota del 04/09/2020:

L’indagine ha prodotto significativi risultati evidenziati negli atti presentati pubblicamente con un convegno e resi disponibili attraverso il Sito Istituzionale del Comune di Melfi

E’ emerso che su quel territorio c’è un reticolo di strade antiche e tratturi, di rilevante interesse archeologico e del noto TRATTURO DI SAN GUGLIELMO. Per proteggere il bene culturale la Soprintendenza ha la necessità di tempo e risorse al fine di poter apporre il conseguente vincolo.

A questo punto la vicenda dovrebbe concludersi conseguentemente, secondo logica, buon senso, responsabilità e in applicazione delle leggi dello Stato, con un provvedimento finale negativo, che anteponga la protezione di un bene immateriale di rilevante valore archeologico, culturale, paesaggistico, utilizzabile a beneficio della comunità in chiave di sviluppo turistico.

Per questo il 27 dicembre 2021 ho inoltrato richiesta al Sindaco di Melfi e al Presidente del Consiglio Comunale per convocare con urgenza un’assemblea aperta alla necessaria partecipazione del Governatore Bardi, al fine di condividere la preziosa novità e di concludere un procedimento che da qualche anno tiene con il fiato sospeso l’intera comunità di Melfi e del Vulture. Ma a fronte della mia richiesta trasmessa a mezzo PEC, purtroppo, a distanza di due settimane non ho avuto alcuna risposta.

Il silenzio dell’Amministrazione Comunale insieme a notizie ricevute che mi preoccupano, mi hanno spinto, oggi, a inoltrare un’interrogazione urgente (a risposta scritta), con l’obiettivo di conoscere le intenzioni della nuova maggioranza che governa la città di Melfi e per far emergere con trasparenza lo stato del procedimento incardinato in seno al Dipartimento Regionale all’Ambiente della Regione Basilicata.

E’ una materia delicata che segnerà il futuro della Comunità di Melfi; in un senso o nell’altro le prospettive di sviluppo saranno segnate da questa rilevante decisione che la Regione Basilicata NON PUO’ PENSARE DI ASSUMERE IN SOLITUDINE.

Fuori dalle piccole beghe delle contese politiche locali, con un approccio responsabile e lungimirante, decidiamo insieme di sfruttare nel modo più proficuo il nostro territorio e di proteggerlo da progetti estranei, avulsi dal delicato contesto paesaggistico-naturalistico.

Il silenzio, si sa, è sempre un segnale negativo e proprio per questo che spero di sbagliarmi e di essere presto smentito dai fatti e soprattutto dagli atti.

Ma serve farlo presto, serve battere un colpo adesso, rappresentativo della volontà unanime di una comunità coesa”

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