AttualitàBasilicataBlog

FARBAS, CHE CARROZZONE

Continua il viaggio sulla Fondazione a trasparenza zero col Dg yogurt: scaduto


Non stupisce che, neanche un mese fa, nell’ambito dell’ultimo Giudizio di parificazione sul Rendiconto generale della Regione Basilicata per gli esercizi finanziari 2019 e 2020, il magistrato Minichini abbia tra i plurimi rilievi esposti, sottolineato nel caso della Fondazione di ricerca ambientale Farbas, una singolare, quanto preoccupante, anomalia riguardante, non casualmente, proprio due principi fondamentali che interessano il pubblico generalmente inteso, quali la trasparenza e veridicità. La Corte dei Conti di Basilicata ha illustrato come in riferimento ai rapporti di credito debito tra la Regione e gli enti vigilati e gli organismi partecipati, «risulta significativo rilevare la mancata asseverazione dei rapporti di credito debito per gli anni 2019 e 2020 tra la Regione e la Fondazione ambiente e ricerca Basilicata (Farbas)».

Per cui, allo stato attuale delle cose, non è possibile in alcun modo escludere il rischio di emersione di passività latenti. Come spiegato dalla Corte dei Conti di Basilicata, l’asseverazione, passaggio essenziale del rendiconto, «ha la funzione di evitare eventuali incongruenze» anche perchè «in caso di disallineamenti sussiste l’obbligo per gli enti coinvolti di adottare tutti i provvedimenti necessari». Quale che sia il punto di partenza, l’approdo è sempre lo stesso: sulla gestione economica e non solo di Farbas, la trasparenza non c’è. L’assenza di trasparenza sembra proprio coinvolgere a livello sistemico e nel suo complesso l’intera attività della Fondazione a partire dai dettagli più elementari.

Tra questi, per esempio, sintomatico il caso riguardante il Direttore generale. Come da locandine e foto degli ultimissimi eventi pubblici della Farbas, sui quali non c’è traccia di rendicontazione come per tutti quelli precedenti, da ricordare che la trasparenza è come ferma al 2018, appare in qualità di Direttore generale della Fondazione, Pasquale De Luise.

La mancata trasparenza potrebbe indurre in errore, ma, al tempo stesso, la matematica consente di avanzare un’ipotesi più che legittima: il Direttore generale De Luise, di probenienza da Acquedotto lucano, è scaduto. L’eventuale dubbio non è sul fatto che il suo mandato originario sia terminato, ma sul beneficio o meno del rinnovo stranamente possibile nel suo caso. Stranamente perchè nè nel primo Statuto della Fondazione, nè nella revisione dello stesso redatta dalla Giunta regionale di centrodestra, è prevista la possibilità del rinnovo.

Eventualità, però, aggiunta dal precedente Consiglio di Amministrazione della Farbas, all’interno dell’Avviso pubblico per la scelta del Dg, risalente al febbraio del 2017. Ad ogni modo, seppure ci fu una riapertura dei termini per l’invio delle domande relative all’Avviso pubblico per il conferimento dell’incarico di Direttore Generale, la finestra temporale si chiuse nel luglio dello stesso anno, il 2017. Non c’è documentazione relativa al bando, ma una informazione laconica che comunque fissa una data: «conferimento incarico Dg, 21 febbraio 2018». Per chiudere il cerchio, l’ultimo dato, quello matematico. Come da Avviso pubblico, incarico della «durata di anni 3» con l’aggiunta «rinnovabili». In ogni caso, ad aprile 2018, relativa sezione della “vetrina elettronico-informatica” Farbas aggiornata: Dg, De Luise. Di conseguenza, il Direttore generale è ad oggi ampiamente scaduto.

Nell’agosto scorso, la Giunta regionale di centrodestra a guida Bardi, quasi in un tentativo di mostrarsi interessata alle sorti della Fondazione, ravvisò la «necessità di procedere alla revisione dello Statuto della Fondazione » al fine «prevalentemente » di garantire, «in vista dell’imminente rinnovo delle cariche in scadenza », quelle del CdA il preventivo riordino e razionalizzazione degli organi. Le cariche, infatti, sono cambiate dal mese successivo, settembre. Nel settembre dello scorso anno, l’assemblea dei soci, riunitasi presso la sede di Marsico Nuovo, ha rinnovato il Consiglio di Amministrazione nominando presidente, in quota Forza Italia, Antonino Capuano, in quota Lega, invece, il vicepresidente Claudio Borneo, e poi Lorita Agresti, sempre in quota Lega, Antonio Maria Imperatrice e Graziano Scavone.

Sulla trasparenza, invece, ancora nulla è cambiato e comunque, anche a seguito di revisione dello Statuto, invariato sia che il Direttore generale sia un Organo della Fondazione, sia che a nominarlo determinandone compiti, durata e natura dell’incarico, provvede il Consiglio di Amministrazione. Per questa e tante altre vicende, non stupisce la rilevata, dalla Corte dei Conti di Basilicata, mancata asseverazione dei rapporti di credito debito per gli anni 2019 e 2020 tra la Regione e la Fondazione ambiente e ricerca Basilicata (Farbas). In Farbas, la trasparenza non c’è tanto che non è possibile sapere neanche a che titolo De Luise si presenti ancora come Direttore generale della Fondazione stessa.


 

Ferdinando Moliterni

3807454583

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti