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BARDI, IL RITARDO FATTO GOVERNO

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Dopo essersela presa comoda e magari salutato il 2022 con i fuochi d’artificio di Posillipo e dintorni, come se la variante Omicron rispettasse il calendario delle festività, il governatore della Basilicata Vito Bardi scopre ancora una volta l’acqua calda e promette ad UPI ed ANCI lo screening tra la platea studentesca che invece avrebbe dovuto programmare con i tempi giusti e soprattutto con una macchina organizzativa adeguata e tempestiva, almeno per contrastare il dilagare massiccio del virus. Ora si dà il caso, però, che il suo ritardo, ormai fatto governo, sia stato sbugiardato dal commissario straordinario Francesco Figliuolo, generale e lucano, ma di ben altra lena che già qualche settimana fa proprio sul contact tracing nelle scuole ha tuonato come solo sei Regioni abbiano aderito al progetto Athena che la Difesa ha predisposto con team mobili e laboratori di biologia molecolare. Eppure la marcia per rilevare il virus in Basilicata non poteva che segnare il passo come del resto tutti i problemi della sanità, a partire dal ritardo accumulato sulle prestazioni sanitarie e per il quale Bardi non si è affatto impensierito pur di aumentare gli stipendi ai manager sanitari. Ha scritto Oscar Wilde: “Sono sempre in ritardo per principio”.

 

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