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LA STATISTICA OMISSIVA DEL GOVERNATORE

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Avete visto quanto è svolazzante l’ego settantenne di Vito Bardi nel twittare pseudo primati della Basilicata che solo l’inventiva fantasiosa dei napoletani sa come renderli luccicanti ed esagerati? Ora lasciamo perdere il rovesciamento del buon senso con cui questo centrodestra ha ridotto la politica a poco più di un umore balbuziente, ma che dire del pozzo in cui il governatore ed il suo staff dorato di logoteti buttano le cose che non piacciono e che ormai oscura la verità dei fatti, su cui i lucani avrebbero pur il diritto di giudicare. Eppure il valzer social di Bardi che non vede mai dove il cuor duole dovrebbe preoccuparsi del terz’ultimo posto di start up (Infocamere) oppure della coda in classifica per spesa sociale (The European House-Ambrosetti) o di quel -6,5 che fa morire l’export della Basilicata, unica regione in negativo (Istat) o peggio della bassissima accessibilità ai servizi sanitari (Scuola Sant’Anna di Pisa). Tutto questo per dire che le cose accadono non per fornire argomenti ai tweet e cinguettare statistica omissiva, ma per impegnare la politica alla responsabilità, arte nella quale non pare eccellere Bardi. Ha scritto Léon Bloy: “Il più pericoloso attentato che si possa fare è il peccato di omissione”.

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