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SSSH…! C’È RISERBO IN ACQUEDOTTO LUCANO

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Altro che “chiare e fresche dolci acque”!I versi bellissimi di Petrarca rischiano di andare di traverso  al settantenne governatore Bardi che, troppo incautamente, ha salutato l’elezione di Alfonso Andretta ad Acquedotto Lucano come l’inizio del cambiamento. A distanza di sei mesi, infatti, non solo di quel nuovo corso annunciato non c’è traccia, ma addirittura a farne le spese, come sempre, sono state le tasche dei cittadini, alleggerite dalle consulenze e perfino dal loro diritto di conoscere i provvedimenti che pure dovrebbero campeggiare in bella forma ed in accessibilità totale e che invece sul sito web di AL sono impalati alla preistoria aziendale del 14 aprile 2021. Ora però si dà il caso che le società a partecipazione pubblica sono tenute ad applicare gli obblighi di trasparenza previsti per la PA, pena i ceffoni  sanzionatori di Anac. Eppure pur di dribblare le domande scomode Andretta solleva l’invocazione domestica del riserbo, come se servisse a ripararlo dal giornalismo d’inchiesta e perfino dall’occhio della magistratura contabile, con cui ci auguriamo, prima o poi, farà i conti. Ha scritto Gianni Celati:“Vi nascondete nel riserbo per incapacità di accettare qualcuno, oppure parlate senza parlare a nessuno”.

 

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