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SLOT AL TEATRO DI LAVELLO

Successo di Quattrini Barale e Conte a Lavello

Una commedia vivace e divertente, ma con un sostrato emotivo denso di implicazioni e di spunti di riflessione, è lo spettacolo “Slot” portato in scena a Lavello domenica 12 dicembre da Paola Quattrini, Paola Barale e Mauro Conte.

Come un profumo spruzzato dal palco dal fascino empatico della Quattrini, dalla discreta freschezza di Conte e dall’ardente freddezza della Barale, lo spettacolo scritto e diretto da Luca De Bei può essere scomposto nelle note attraverso le quali è stato percepito dallo spettatore, rivelando i suoi vari piani di lettura.

Tra le note di testa che hanno catturato l’attenzione del pubblico e contribuito a creare la prima impressione, quello di uno spettacolo ironico, godibile e divertente, vi è la vicenda, innescata su rapporti familiari tradizionali e allargati, e la caratterizzazione di personaggi che potremmo definire le nuove machere della commedia dell’arte familiare moderna. L’ex moglie, isterica rancorosa e vendicativa, per sua stessa ammissione; la nuova moglie, giovane moderna e aperta ai rapporti allargati; il figlio di primo letto, conteso dalle due famiglie e in precario equilibrio tra le rispettive pretese emotive. Il tutto rappresentato con note macchiettiste esilaranti e nelle quali in molti si saranno rivisti. Tutti in sala hanno avuto un oggetto che ha subito gravi e letali ritorsioni al posto del legittimo proprietario, come le piante lasciate a morire di sete.

Nelle note di cuore, quelle emozionali più profonde, vi è il dramma emotivo reale celato dietro la rappresentazione comica della separazione: la solitudine che spesso è la vera “nuova vita” del coniuge abbandonato, la disillusione del sentimento, la frustrazione per la devozione tradita e il sacrificio personale vanificato.

In fondo, come uno spettro, serpeggia il demone del gioco d’azzardo e della ludopatia, considerata come consolazione, come ricompensa, come fonte di risoluzione del problema quando è essa stessa un problema che rischia di lacerare rapporti familiari e dissipare fiducia e comprensione anche in un figlio gentile e premuroso nei confronti di una madre devastata dal divorzio.

Una sorta di lieto fine amaro chiude il sipario sulla vicenda quando un nuovo tradimento ed un gesto disperato riescono a ricomporre e a costruire rapporti vecchi e nuovi, anche impossibili, creando una sorta di solidarietà femminile capace di superare rancori e solitudini.

Una bella prova per i tre protagonisti che sono riusciti a dar vita ai loro complessi personaggi e farli crescere nel corso dello spettacolo, dipanando garbatamente i nodi emozionali e intrecciando senza forzature le nuove relazioni rendendole verosimili e rassicuranti.

Una piccola curiosità è quella che riguarda il giovane attore lavellese Mauro Conte che torna a prendersi gli applausi di casa da vincitore dell’edizione 2021 del premio della Fondazione De Mari di Savona per l’attore emergente che si sia particolarmente distinto al Festival di Borgio Verezzi e per il quale ha avuto di certo peso l’interpretazione in “Slot”, in cui resta in scena quasi per tutto lo spettacolo svolgendo da punto di contatto tra la Quattrini e la Barale.

Siamo certi che ritroveremo Mauro Conte nei cartelloni delle prossime stagioni del San Mauro di Lavello, domenica 12 in sold out, ed in tutti gli altri teatri italiani. I direttori artistici Vidio Carbone e Francesco Cicolella ancora una volta hanno fatto centro!

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