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PURE SIMONETTI TIENE FAMIGLIA

Melfi, l’ex presidente del Consiglio, candidato sindaco trombato, assunto ad Atella con graduatoria di Barile


Per qualcuno Natale è arrivato in anticipo portando una lieta novella. Il candidato sindaco per il centrosinistra a Melfi ed attuale consigliere comunale Luigi Simonetti lavorerà anche per il Comune di Atella. Non si tratta di incarichi politici o istituzionali poiché lo storico esponente del Partito Democratico melfitano, risultato idoneo nella graduatoria di un concorso bandito ed espletato dal Comune di Barile, è stato assunto con qualifica di istruttore amministrativo contabile dal Comune di Atella.

Tramite una convenzione tra i due enti locali, il comune di Atella avrebbe richiesto all’omologo di Barile di poter usare la sua graduatoria consentendo al consigliere comunale di Melfi di essere assunto con il tanto agognato “posto fisso”. Solo qualche mese fa, nel pieno di una campagna elettorale al vetriolo, il centrosinistra dei comuni dell’area del Vulture impegnati nelle amministrative di ottobre, avevano puntato il dito e messo alla gogna, con grave esposizione anche di dati personalissimi, un esponente del centro destra che si era semplicemente spostato da un ente ad un altro. In altri termini non si trattava di una nuova assunzione ma di un trasferimento e, tra l’altro, si riferiva ad una mansione professionale specifica.

Adesso che vicenda quasi analoga riguarda un esponente del centrosinistra, uscito con le ossa rotte da quella campagna elettorale, nessuno ha trovato nemmeno insolito che il non più giovanissimo Simonetti abbia iniziato a far concorsi e a vincerli nell’ente locale confinante con il proprio. La doppia morale è sempre stata una delle pecche peggiori di certa sinistra e oggi conferma nuovamente questa fastidiosa ipocrisia che considera losco il trasferimento altrui e tace sulla procedura concorsuale che riguarda i propri esponenti.

Ci si chiede se il comune di Atella abbia chiesto di usare la graduatoria di idonei prima ancora che il concorso venisse espletato o se, dato uno sguardo alla graduatoria, abbia chiesto al Comune di Barile di poterla usare solo dopo la sua pubblicazione. E, ancora, chissà se il comune di Atella ha chiesto solo a quello di Barile o anche ad altri enti la disponibilità di usare graduatorie vigenti per un profilo, quello di istruttore amministrativo contabile, che non prevede nessun titolo o esperienza specifica pregressa.

Saremmo lieti se il comune in questione volesse spiegare questa scelta, e non perché bisogna vederci sempre del marcio ma almeno per vederci chiaro. Già, perché ai censori di certa politica piace fare la morale agli altri, piace parlare di scelte opportune, piace addirittura mettere il naso nelle cartelle cliniche degli altri, salvo poi agire badando solo alle proprie faccende portando a casa il posto fisso. Il familismo amorale, per quanto esecrabile, è una giustificazione usata da tutti, solo che per qualcuno vale, per qualche altro no.

E continuando a farci domande, é stata valutata in questo caso l’opportunità dal punto di vista politico di essere assunti in un comune dal sindaco politicamente alleato subito dopo la sconfitta elettorale, o l’opportunità come ragione ostativa per uno dei ruoli, dipendente pubblico e esponente politico, vale solo per il centro destra? Il consigliere regionale già dipendente e solo trasferito ad altra sede avrebbe dovuto dimettersi e il consigliere comunale assunto tout cour deve restare in sella in entrambi i comuni, come dipendente e come leader di opposizione? Quante domande e quanti dubbi.Resta una sola certezza. Come diceva Checco Zalone, “io da grande voglio fare il posto fisso”. E qualcuno ha visto il desiderio realizzarsi.


 

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