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CONSULENZE-GATE, DOPO AQL PURE ASI

Continua la “stagione dei concorsi” di Bardi, ecco un altro incarico diretto che costerà ai lucani 100mila €


LA CUCCAGNA Esce dalla porta e rientra dalla finestra: Fiengo nomina Tripaldi all’Ente in liquidazione


Per via della Regione, la Basilicata sta diventando sempre più la regione dei paradossi e delle contraddizioni: dal farlocco Texas d’Italia, alla terra degli sceicchi. Petrolio e tende del Qatar, nulla centrano. La gestione del ricorso agli esterni è ormai così sfuggita di mano che la bolla del “consulenze-gate” ha maturato tutti i requisiti per l’esplosione.

AFFAIRE CONSULENZE: 3 IN 10 GIORNI

In soli 10 giorni, ecco ora completato l’ennesimo triangolo d’oro che a mo’ di fornace brucerà soldi pubblici senza colpo ferire. Naturale etichetta il nuovo angolo, con l’intestazione “a volte ritornano”. Prima Cronache Lucane ha diffuso la notizia dell’incarico, da 80mila euro annui più Iva, di «consigliere del Presidente della Giunta», conferito da Vito Bardi a Gianpiero Perri. Dopo, è stato il turno della consulenza dalla cifra spaziale, 100mila euro, fatta da Acquedotto lucano in favore dell’ingegnere Marco Fantozzi, così come confermata dallo stesso Amministratore unico della più grande società pubblica regionale, Alfonso Andretta.

DOPO PERRI DA BARDI E FANTOZZI ALL’AQL, ECCO L’ASI A VOLTE RITORNANO: TRIPALDI

Adesso, invece, è il turno del Consorzio Asi per lo sviluppo industriale della provincia di Potenza che a seguito della legge regionale del marzo scorso, è stato posto in liquidazione. Dopo essere stata in predicato per fare la liquidatrice dell’Asi, Domenica Cristina Tripaldi, che non è la sorella del plenipotenziario del presidente Bardi, Domenico Tripaldi, prima Dg alla presidenza e oggi alla Sanità al posto dell’indagato Esposito, esce dalla porta e rientra dalla finestra. Dal liquidatore dell’Asi, Giuseppe Fiengo, vecchia conoscenza dell’assessore regionale alle Attività produttive, Francesco Cupparo, l’affidamento «con urgenza » dell’incarico esterno e di natura fiduciaria alla commercialista e revisore legale, Domenica Cristina Tripaldi. Su Fiengo vecchia conoscenza, per sintesi e in aiuto alla memoria, basta rammentare i seguenti passaggi.

Il Commissario liquidatore del Consorzio Asi di Potenza, voluto da Cupparo, per l’appunto Fiengo, è stato Commissario del Consorzio Venezia nuova che tra le consorziate ha 2 imprese che hanno affidato commesse alla C&P Srl che è l’impresa dei Cupparo che lavora con Inc Spa, che, a sua volta, è il tramite di Amazon per l’investimento lucano, attraverso il Consorzio Sis che alla stessa C&P Srl ha subappaltato opere per la Superstrada Pedemontana Veneta.

Riprendendo le fila della vicenda Tripaldi all’Asi, una nomina, le cui motivazioni saranno oggetto di prossimi approfondimenti, che arriva come da prassi non scritta, attraverso modalità amministrative sulle quali potranno meglio argomentare gli Organi competenti, tra cui, per esempio, la Corte dei Conti. Curioso dettaglio, la duplice località che compare nell’atto ufficiale accanto al giorno e alla firma del liquidatore Fiengo: «Tito-Roma ». Ad essere doppio, non è soltanto il luogo. Percorrendo i pochi dettagli della nomina, la spesa di denaro pubblico appare quantomeno una inopportunità poichè, alla fine, dal quadro che emerge, a risultare nitida è una certa duplicazione di figure amministrative, mentre si delinea come meno lineare, l’esigenza posta alla base.

Come detto, l’Asi è in liquidazione. A partire dall’entrata in vigore della relativa legge regionale dello scorso marzo, i servizi di gestione e manutenzione delle aree industriali della provincia di Potenza sono astati affidati ad altro soggetto, residuando, inizialmente, in capo al Consorzio in liquidazione la sola attività volta ad assicurare interventi urgenti e indifferibili. Ma a decorrere dalla data di costituzione della società a totale partecipazione pubblica, l’Apibas, è stata interdetta al Consorzio Asi di Potenza in liquidazione anche l’attività necessaria ad assicurare interventi urgenti ed indifferibili. Mantiene l’Asi, tuttavia, la proprietà delle infrastrutture e di immobili nelle aree in questione, uno solo, sostanzialmente, è il compito dell’Asi: la loro futura assegnazione attraverso la procedura di liquidazione in corso.

INCARICHI DIRETTI A BOTTE DI 100MILA EURO: È ORMAI LA PRASSI

Bene, la consulenza della commercialista Tripaldi costerà ai contribuenti lucani circa 100mila euro: compenso annuo netto pari a 84mila euro, più tasse. Insomma il cambiamento tanto sbandierato dal presidente della Regione, Vito Bardi, con annessa “stagione dei concorsi”, altro non è che un continuo affidamento diretto senza avviso a figure amiche lautamente pagate. La “macchina Regione”, da apparato già costoso ad apparato, sempre costoso, ma adesso anche ancor di più autoreferenziale.

Tra lascivi disservizi, puntuali ritardi, croniche inefficienze e, col centrodestra più che mai, rintronanti complicazioni, consulenze e incarichi esterni senza soluzione di continuità. L’Ente, tenta, così il ribaltamento semantico: sono i cittadini al suo servizio, non il contrario. Del resto, non sembra una casualità che Cronache Lucane già lo scorso maggio avesse accostato il nome di Tripaldi a quello dell’Asi, dopo il rifiuto del primo incaricato, il comasco Fasana, è stato chiesto anche lei di fare il liquidatore, e adesso, dopo pochi mesi, proprio Tripaldi una nomina, la ottiene comunque e anche a condizioni migliori: l’incarico fiduciario diretto e con «urgenza».


Continua…

Ferdinando Moliterni

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