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ESPLOSIONE A RAVANUSA (AG) CROLLO PALAZZINA ALMENO 5 DISPERSI

Con una diretta dal luogo della tragedia il sindaco Carmelo D’Angelo ha lanciato un appello: “E’ successa una catastrofe. Abbiamo bisogno di autobotti e mezzi meccanici, chiunque abbia mezzi venga a dare una mano”

? #Ravanusa #5dispersi ?

Un boato ha squarciato il silenzio di un normale sabato sera a Ravanusa.
Poi le fiamme, altissime, e il crollo di una palazzina in via Galilei.

I frammenti della casa sono stati scagliati a diversi metri di distanza dal luogo del dramma.


A provocare tutto, probabilmente, una fuga di gas.

Disastro a Ravanusa per crollo palazzina, il sindaco:

“Chiunque abbia mezzi meccanici venga in soccorso, è una tragedia”

Cinque dispersi

È il bilancio dell’esplosione avvenuta per una fuga di gas a Ravanusa nell’Agrigentino.

Tra i dispersi c’è anche una donna incinta.

Sul posto stanno lavorando i vigili del fuoco di Agrigento, Licata e Canicattì che stanno tentando di domare le fiamme: solo dopo che sarà fermato il rogo, al momento violentissimo, si potrà provare ad attivare una misura di recupero e soccorso nei confronti delle persone che potrebbero trovarsi sotto le macerie. Sono accorsi sul luogo del disastro anche i carabinieri di Ravanusa e Licata.

Al momento si sta scavando tra le macerie in via Galilei dove l’esplosione ha completamente polverizzato una palazzina di tre piani.

Sul posto stanno lavorando i vigili del fuoco di Agrigento, Licata e Canicattì che stanno tentando di domare il violentissimo incendio che si è sviluppato.

Sul posto anche i carabinieri di Ravanusa e Licata.

Nell’esplosione sarebbero coinvolti più edifici in via Galileo Galilei.

In centro si sono radunate tante persone che non riescono a rintracciare i parenti che vivevano negli stabili.

Diverse persone sarebbero sotto le macerie


#DISASTRO a #Ravanusa
Una palazzina è crollata in seguito a una esplosione in via Galilei a Ravanusa, in provincia di Agrigento.
A provocare la tragedia probabilmente, una fuga di gas.
Sul posto stanno lavorando i vigili del fuoco di #Agrigento #Licata e #Canicattì che stanno tentando di domare le fiamme.
? Si scava per trovare alcune persone che potrebbero trovarsi sotto le macerie‼️

Una palazzina è crollata in seguito a una esplosione in via Galilei a Ravanusa, in provincia di Agrigento. A provocare la tragedia probabilmente, una fuga di gas o l’esplosione di una bombola. Sul posto stanno lavorando i vigili del fuoco di Agrigento, Licata e Canicattì che stanno tentando di domare le fiamme. Si scava per trovare alcune persone che potrebbero trovarsi sotto le macerie. Sul posto si trovano anche i carabinieri di Ravanusa e Licata. Il sindaco di Ravanusa, Carmelo D`Angelo ha lanciato un appello: “Chiunque abbia autobotti e mezzi meccanici ci dia una mano. È un disastro”. In via Galileo Galilei sono arrivati in tanti per portare aiuto e cercare di salvare chi è rimasto sotto le macerie.

Nell’esplosione a Ravanusa sono coinvolti più edifici in via Galileo Galilei. In centro si sono radunati tante persone che non riescono a rintracciare i parenti che vivevano negli stabili.
Ci sarebbero diverse persone sotto le macerie.

NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO 

Ravanusa, esplode tubo metanodotto e crolla palazzina. “Almeno 12 dispersi, 3 bimbi”

Tra dispersi anche donna incinta.
Il sindaco: “Chiunque abbia autobotti ci aiuti. È un disastro”

Capo dipartimento regionale Protezione Civile: “Sembra Beirut”

Procuratore Agrigento apre inchiesta

Un boato ha squarciato il silenzio del sabato di Ravanusa verso le 20.30. Un tubo del metanodotto cittadino è scoppiato ed ècrollata una palazzina di quattro piani in via Galileo Galilei, a Ravanusa. Subito si era parlato dell’esplosione di una bambola del gas. Il primo bilancio della tragedia è di 12 persone disperse, tra cui 3 bambini e una coppia di giovani sposi, con lei incinta. Altri residenti degli appartamenti ridotti in macerie sono invece riusciti a uscire illesi o lievemente feriti. Sono decine gli sfollati e ci sono danni anche ad alcuni edifici limitrofi per un’area interessata di almeno 1000 metri quadrati. “Sembra Beirut“, è stato il commento di Salvo Cocina, il capo del dipartimento regionale della Protezione Civile. Vigili del fuoco, carabinieri e polizia oltre a volontari, dopo lo spegnimento delle fiamme, hanno iniziato la corso contro il tempo per cercare i dispersi, spostando le macerie.

Intanto, il procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha annunciato l’apertura di un’inchiesta: “Questo è il momento dei soccorsi – ha dichiarato -. Domattina, quando interverrà la squadra speciale dei vigili del fuoco da Palermo, interverrà anche la Procura. Al momento abbiamo notizie di dispersi, dobbiamo aspettare e capire”

La protezione civile regionale ha spiegato che le fiamme, sprigionate dopo l’esplosione, sono state spente ma “sacche di gas della rete cittadina impediscono l’accesso in sicurezza sulle macerie”

Nel paese agrigentino di oltre 10mila abitanti, a 50 minuti di auto dal capoluogo e a più di due ore da Palermo, la gente è scesa in strada terrorizzata.

“Una bomba, una bomba”, gridavano

L’energia elettrica è stata tolta in tutta la zona


Tre squadre di volontari (Procivis, Guardia costiera ausiliaria e Croce rossa) hanno raggiunto Ravanusa per i soccorsi, rispondendo all’appello del sindaco Carmelo D’Angelo:

“C’è stato un disastro. Chiunque abbia autobotti e mezzi meccanici ci dia una mano. Chiunque abbiano pale e ruspe vengano a dare una mano”

Una ingente perdita di gas nella rete di metano ha causato una deflagrazione la sera dell’11 dicembre.

Il bilancio, provvisorio, parla di quattro morti e cinque persone disperse.

Quattro edifici hanno ceduto, tre sono stati sventrati. Investita un’area di 10mila metri quadrati.

Due donne sono state estratte vive dalle macerie.

Secondo le prime informazioni, a fare da innesco potrebbe essere stato anche l’ascensore di una delle palazzine, ma i vigili del fuoco non escludono nessuna ipotesi

È di 4 morti e 5 dispersi il bilancio

(provvisorio) dell’esplosione avvenuta in una palazzina di quattro piani a Ravanusa, nell’Agrigentino, la sera dell’11 dicembre.

Dopo il cadavere di un uomo trovato nella notte, in mattinata ne sono stati trovati altri tre, secondo quanto riporta la Protezione Civile regionale.


Estratte due donne vive dalle macerie

In tutto sono quattro le palazzine crollate e tre quelle sventrate.

L’esplosione ha investito un’area di 10mila metri quadrati, come ha detto Salvatore Cocina, direttore della protezione Civile regionale

Luca Cari, capo dell’ufficio comunicazione dei Vigili del Fuoco, arrivato sul luogo del disastro, ha spiegato:

“Man mano che ci si allontana dal ‘cratere’ i danni sono minori. Resti di vetri e suppellettili si trovano anche a distanza di oltre 100 metri”

Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha aperto un’inchiesta per disastro colposo: questa mattina è stato sul luogo del crollo, poi, dopo un breve sopralluogo, si è recato al Municipio

“Per fortuna non ci sono bambini tra i dispersi. La notizia secondo la quale ci sarebbero stati due minorenni tra le macerie della palazzina crollata ora è stata smentita”

ha detto il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo

“In tutto ci sono una cinquantina dipersone sfollate – ha aggiunto – molte hanno trovato sistemazione nelle loro famiglie, altre sono state sistemate anche in una scuola”

In una palazzina di quattro piani distrutta dall’esplosione c’erano 9 componenti dello stesso nucleo familiare: uno è stato trovato morto.

Due al momento si sono salvati: un’anziana di 80 anni, portata all’ospedale di Licata con gravi fratture, e, secondo i primi accertamenti, la cognata, che i soccorritori sono riusciti a rintracciare dallo squillo del cellulare e che è stata trasportata ad Agrigento.
Ancora dispersi gli altri familiari tra quali una giovane infermiera giunta al termine della gravidanza e il marito

L’esplosione è avvenuta in via Trilussa, come ha riferito Vittorio Stingo, comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri di Agrigento.

La causa sarebbe stata lo scoppio di un tubo del metanodotto cittadino e non una bombola di gas, come riportato in un primo momento.

Luigi Lana, membro della polizia municipale di Ravanusa, ha parlato di una situazione difficile perché lo scoppio dei tubi del metanodotto ha creato dei focolai sotterranei complicati da estinguere

La deflagrazione, sentita anche nei paesi vicini, sarebbe quindi stata causata da una grossa fuga di gas dalla tubatura del metanodotto.

“Il gas si è accumulato o nel sottosuolo o in un ambiente chiuso. A innescare l’esplosione potrebbe essere stata l’attivazione dell’ascensore”

ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Agrigento, Giuseppe Merendino.

“Nei prossimi giorni faremo accertamenti più approfonditi, certo è che un’esplosione così è un evento eccezionale

Tra le cause della rottura del tubo potrebbe esserci il maltempo o uno smottamento

Si cercano i dispersi


Un portavoce di Italgas, fa sapere che

“i tecnici hanno completato le operazioni di isolamento del tratto di rete e messo in sicurezza l’area interessata interrompendo il flusso di gas”

Dopo il boato la gente è scesa in strada.

Poi si è capito dove fosse avvenuto lo scoppio che ha innescato l’esplosione.

Gli allarmi delle auto e di alcune abitazioni hanno cominciato a suonare

Diverse squadre di volontari (Procivis, Guardia costiera ausiliaria e Croce rossa) hanno raggiunto Ravanusa per i soccorsi

Nella zona dell’esplosione calcinacci, pezzi d’infisso, mobilie porte sono stati scagliati a decine di metri

Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e il capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Guido Parisi, dovrebbero arrivare sul luogo dell’esplosione in mattinata, per fare un punto con i soccorritori sulle attività in corso

Anche il presidente della Regione Nello Musumeci è atteso a Ravanusa.

Per tutta la notte il Governatore ha seguito gli sviluppi tenendosi costantemente in contatto con il capo dipartimento della Protezione Civile regionale

Sono circa 50 i Vigili del Fuoco che hanno lavorato tutta la notte nella zona del crolli causati dall’esplosione.
Nelle difficili operazioni di soccorso sono impegnate anche squadre Usar (Urban Search And Rescue) e unità cinofile

CORSA CONTRO IL TEMPO PER TROVARE I DISPERSI Ravarusa AG

#sapevatelo2021

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