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CONSULENZE A BOTTE DA 100MILA €

AQL, niente Dg, ma contratti esterni a gogo: l’Ufficio legale c’è, ma nomina 4 avvocati con incarichi anche da 20mila € l’uno


Nonostante il relativo quadro nazionale vieti, per le società a controllo pubblico, di “nascondere” i dati relativi al conferimento di incarichi di collaborazione, di consulenza o di incarichi professionali, con riferimento al compenso, all’oggetto della prestazione, alla ragione dell’incarico e alla durata, in Acquedotto lucano questa tipologia di sottobosco, per quanto florida, più che mai con l’Amministratore unico Alfonso Andretta, è in buona parte ignota agli esterni del “cerchio magico” dell’Au stesso. Per quanto l’Au s’impegni, 100mila euro non possono sparire sotto il tappeto.

L’Au, tuttavia, in preda alla confusione, equivoca sull’esito temporaneamente positivo dell’operazione occultamento, scambiandolo per risultato definitivamente acquisito. Dei tanti personaggi che orbitano intorno alla galassia della più grande società pubblica regionale, quello che ha più di tutti attirato l’attenzione è l’ingegnere Marco Fantozzi. Per lui, la consulenza dalla cifra spaziale: oltre 100mila euro. Il compito assegnatogli, sarebbe quello di intereccettare i fondi del React-Eu, acronimo che in inglese significa “assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa”, con progetti che, però, poi dovrebbe candidare l’Egrib. Per il collega Fantozzi, l’“invenzione” consisterebbe nel concretizzare l’oggetto dell’incarico facendolo coincidere con una sorta di attività valutatativa e preventiva dei progetti che, come detto, dovrà, però, candidare l’Ente di governo per i rifiuti e le risorse idriche di Basilicata.

La consulenza del Prof Mario Rosario Mazzola, invece, dovrebbe essere a carico del Governo nazionale. Da tempo nel giro delle consulenze tecnico-scientifiche, già in Acquedotto pugliese e in Sogesid SpA, come, per esempio, con l’incarico di supporto alla Presidenza e di affiancamento al vertice aziendale per il processo negoziale rispetto alle potenziali iniziative di investimento, anche per Mazzola, il campo operativo è React- Eu. Si “vocifera”, la trasparenza per l’Au Andretta non è contemplata, almeno finora, anche di un incarico per Michele Colajanni.

Il Professore Ordinario dell’Università di Bologna, da dove è stato “Prelevato” Andretta, al Dipartimento di Informatica – Scienza e Ingegneria, che si occuperò di cybersecurity. Anche sugli avvocati, Andretta pare proprio si stia sbizzarrendo. Nell’organigramma di Acquedotto lucano, c’è sia l’area Giuridico-Normativ, che, separatamente, l’Ufficio legale. Già solo nella sua segreteria, l’Amministratore unico ha contrattualizzato 2 avvocati esterni.

Poi ha dato incarico legale a un altro suo “conoscente”, tale Prof Pier Francesco Lotito, per circa 20mila euro. L’ultimo affidamento diretto in relazione all’incaricolegale fiduciario per la difesa di Acquedotto Lucano SpA, la causa è quella con Fca ora Stellantis, è stato varato circa 48 ore fa: 8mila euro per l’avvocato Sandro Amorosino. L’anomalia è che nonostante Andretta stia dimostrando forti limiti sulle questioni amministrative, preferisce ricorrere agli esterni, senza muovere i primi passi dall’atto principale: il completamento del rinnovo della governance di Aql.

Da fine settembre, la SpA è senza Direttore generale. In più, nonostante Andretta, a settembre, abbia proceduto ai colloqui dei 5 “papabili”, 1 pugliese, 1 lucano, 1 laziale e 2 calabresi, ormai da quasi 3 mesi, insiste nel non conferire l’incarico. Eppure, lui che è stato eletto dall’Assemblea dei soci a luglio, per fare veloce, ha scelto la via dell’affidamento diretto alla privata Randstad che ha gestito la selezione delle candidature al costo di 25mila euro di soldi pubblici. L’Au Andretta, così procedendo, rischia di mettersi non solo sotto la scure della Corte dei Conti.

Quando, se lo sarà mai, tutto noto, bisognerà comprendere se le consulenze a pioggia, tra cui quella di Fantozzi da 100mila euro, possano rappresentare un dannoso esborso di denaro pubblico in virtù di eventuali duplicazioni di compiti: agli esterni, ciò che l’Ente può fare con il personale interno. Non casualmente, l’Au non può celare, stando alla legge nazionale, l’oggetto della prestazione che contiene buona parte della risposta alla domanda, a chi giova? Se non propriamente all’Ente, le conseguenze sarebbero pesanti.

Soprattutto se in concomitanza con la vacatio voluta del Dg. L’incarico triennale contempla uno stipendio annuale da 119mila e 950euro più quel fino all’ incremento del 20% legato al raggiungimento di obiettivi specifici. La colpa dell’assenza, per quanto il silenzio della Regione assordante, è in capo proprio ad Andretta che in qualità di Amministratore unico ha il diretto potere di conferire l’incarico.


 

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