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BERLUSCONI-TONINELLI: SLITTA L’UDIENZA PER LA TRATTATIVA

Il Cav a processo a Potenza per aver offeso l’ex ministro


Ancora un nulla di fatto in Tribunale a Potenza per il processo che vede imputato Silvio Berlusconi per le offese all’ex Ministro cinquestelle Danilo Toninelli. Per la terza volta l’udienza, davanti al giudice monocratico Francesco Valente, salta e si procede al rinvio: questa volta se ne dovrebbe riparlare il 12 aprile del prossimo anno a meno che le parti non si mettano d’accordo, cosa che potrebbe accadere prima di quella data. Difatti, di comune accordo il difensore di Toninelli Ivano Iai e quelli di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Savino Murro avrebbero fatto saltare l’udienza di ieri per addivenire ad una soluzione bonaria.

Cosa che aveva già chiesto prima dell’avvio processuale lo stesso avvocato della parte offesa. Il Cavaliere è stato querelato dall’ex Ministro alle Infrastrutture per averlo definito ‘scemo’ durante la campagna elettorale lucana di marzo 2019 del poi eletto Presidente Vito Bardi. L’appellativo poco felice per Toninelli sarebbe stato pronunciato dall’ex Premier durante un’intervista con la stampa lucana in cui parlando di Tav si citò proprio l’allora Ministro che sembrava esser confuso sui lavori dell’alta velocità e sulle rispettive autorizzazioni da dare e poi revocare.

Testualmente Berlusconi si sarebbe espresso in tale modo: «La Tav si farà. È ridicolo ciò che si vede, ovvero Toninelli che dice “no, no, do il via tanto fra sei mesi posso riprenderla”. Ma dai il via a lavori, assunzioni, a spese importanti per l’Italia e l’Unione Europea e fra qualche mese poi togli tutto di mezzo? Ma dove vivi? Sei scemo? Toninelli è scemo!».

Un’affermazione che all’allora Ministro pentastellato non sarebbe andata giù e che lo avrebbe indotto a presentare querela per diffamazione. Pochi mesi dopo, il decreto di citazione in giudizio presso il Tribunale di Potenza con udienze fissate, la prima ad aprile e la seconda a luglio scorso, che fino ad oggi non si sarebbero ancora svolte. La motivazione sempre la stessa: legittimo impedimento. Di fatti Berlusconi avrebbe fatto presentare dal suo legale potentino Murro documentazione medica attestante l’impossibilità a presenziare perché ricoverato al San Raffaele di Milano.

Oggi il nuovo rinvio: questa volta non c’è nessun impedimento fisico ma all’orizzonte l’ipotesi di quella ‘risoluzione bonaria’ della vicenda che aleggia da tempo. Toninelli non è però nuovo a presentare tali querele e probabilmente qualcosa deve essere accaduta a ridosso della primavera del 2019.

Aprì la serie infelice una vignetta del Fatto Quotidiano realizzata da Natangelo in cui, facendo riferimento al passaggio di Dall’Osso dal M5S a Forza Italia dopo esser stato lasciato solo dai grillini nella sua battaglia per i disabili, all’affermazione “il deputato Dall’Osso è uscito dal M5S perché dice che non ci occupiamo abbastanza dei disabili!”, Luigi Di Maio rispondeva “Ma è falso! Noi i disabili li amiamo! Guarda Toninelli, con tutti i problemi che ha lo abbiamo fatto Ministro!”. Poco dopo anche l’ex magistrato e Ministro Antonio Di Pietro in un’intervista al giornale dichiarò che Toninelli «era un uomo incapace di intendere e di volere» e che «per gestire un ministero ci vogliono uomini competenti con capacità intellettive.

Ma Toninelli non ce la fa. Ripeto: è incapace di intendere e di volere». Poi è arrivato anche Berlusconi che ha sparato su Toninelli da Potenza. Una serie di attacchi e dichiarazioni diffamatorie rivolti alla persona che secondo l’avvocato Iai sarebbero stati mirati ascreditare il Senatore facendolo apparire inadeguato al proprio ruolo. Che Toninelli chieda a breve risarcimento a Berlusconi? Staremo a vedere come andrà a finire la vicenda, intanto per ora Sant’Ambrogio che si celebrava a Milano proprio ieri, ha messo una pezza.


 

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