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PIANO STRATEGICO, AFFARI DI FAMIGLIA

Nella triade che l’ha redatto, Bardi ha voluto i canuti amici Perri, Cuoco e la figlia


Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, e gli assessori regionali continuano a sfornare “pezze a colori” per abbellire il “papocchio” dell’approvato Piano strategico regionale. La governance di centrodestra, dopo aver proceduto con estrema calma, arrivando a metà legislatura, alla redazione del documento contenente la «visione decennale», tra l’altro l’anno scorso, proprio in relazione al “Piano”, da Bardi anche l’incarico intuitu personae da 20mila euro in favore di Leonardo Cuoco, adesso ha fretta.

Il Piano strategico è stato approvato il 19 novembre dalla Giunta e come comunicato dalla stessa, «il voto definitivo dovrà arrivare dal Consiglio regionale entro il 19 dicembre 2021». Il presidente Bardi, aiutato dal fido capo Ufficio stampa della Giunta, Mariniello, riesce a contraddirsi da un rigo all’altro, oltrechè, com’è noto, da un atto amministrativo al successivo. Nell’annunciare, ieri, che a seguito dell’approvazione in Giunta, previsti «una serie di incontri con i soggetti istituzionali, civili e sociali della Basilicata», essendo il Piano strategico un lavoro condiviso, ha però chiarito che per «una serie di incontri» si intende l’invio di pec.

«Gli attori istituzionali – come precisato da Mariniello -, le parti sociali, le autonomie locali, gli stakeholder e i cittadini possono inviare i propri contributi al Piano Strategico Regionale, inviando una mail pianostrategico@regione. basilicata.it». Sono svariate le tecniche, o più precisamente i modelli, di partecipazione, nonchè consultazione degli stakeholders per attività amministrativa, ma quello della “premiata sartoria lucana” del copia e incolla qua e là, sembra non avere davvero pari riferimenti.

Tra l’altro, tra i vari spunti, non può non sorgere il dubbio che quanto attestato in incipit al Piano strategico regionale, così come approvato, non corrisponda esattamente a verità. Bardi e assessori hanno già sottoscritto, nella Giunta del 19, che per la redazione del documento «si è tenuto inoltre conto dei suggerimenti, osservazioni, analisi, fornite dai diversi stakeholder pubblici e privati nelle consultazioni on line, propedeutiche alla proposta in oggetto, in ossequio alle norme statutarie ».

Dubbio rinforzato dal fatto che, dettaglio non secondario, a quali sigle o denominazioni corrispondano gli attori citati, non è informazione che la Regione ha reso nota. Sarebbe interessante, invece, conoscere, ammesso, ma al momento non concesso, che i «suggerimenti » accennati siano stati reali, chi siano i mittenti dato che il Piano in questione definisce i grandi indirizzi di sviluppo economico, sociale e ambientale del territorio regionale dei prossimi 10 anni. E invece no. Quello che si sa, al contrario, è forse ancora più allarmante. Il futuro della Basilicata, come riportato a chiare lettere nel Piano, è stato scritto dall’ultraottantenne consulente scientifico di Vito Bardi, Leonardo Cuoco. Cuoco si è avvalso, poi, della collaborazione del classe ‘59, già “nomade” del potere politico lucano, Gianpiero Pierri. Questi i due “luminari” del futuro della Basilicata: Cuoco e Perri. Un ritorno al passato che più in grande stile rispetto a come compiuto da Bardi era inimmaginabile.

PIANO STRATEGICO: “AFFARE DI FAMIGLIA”

Tra l’altro il militare in pensione davvero in merito non manca di nulla. Per il giusto mix tra barbe bianche e sbarbati, ecco che a completare la triade del Piano strategico regionale, in qualità anche lei di collaboratrice di Leonardo Cuoco: Giovanna Cuoco, la figlia. Sin dalle premesse, la «visione decennale» affidata alla famiglia Cuoco, col pensionato nominato da un altro pensionato, il nominante Bardi, il Piano non ha mosso i primi passi sotto buoni auspici. La “chicca” della concertazione via mail è solo l’ultima, in ordine cronologico, ciliegina a un modus operandi del centrodestra regionale che sembra non essere neanche all’anticamera della scuola di formazione di buon governo. Altre se ne vedranno sul Piano strategico.

LA REAZIONE DELLA “TRIPLICE”

Nel frattempo, già sono insorti, dopo la comunicazione degli incontri via mail, i sindacati. «Bardi – hanno dichiarato i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Summa, Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli – si confronti sul Piano strategico regionale ai tavoli istituzionali. Attendiamo risposte o sarà mobilitazione. Dobbiamo purtroppo constatare che il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi ha un’idea di democrazia alquanto distorta. Il confronto con le parti sociali si affronta ai tavoli istituzionali e non tramite osservazioni inviate via mail. Sono mesi che chiediamo un incontro al presidente Bardi, al quale abbiamo già sottoposto la piattaforma unitaria del Piano del lavoro e su cui ancora attendiamo risposte ». «Il presidente, al di là dei buoni proposti dichiarati – ha proseguito la “Triplice” lucana – continua ad agire in una idea della rappresentanza istituzionale e di governo autoreferenziale. Sono mesi che non c’è alcun confronto, in una situazione di pieno immobilismo.

Cgil, Cisl e Uil hanno presentato il piano per lo sviluppo e l’occupazione nel mese di luglio e a questo non è seguito alcun confronto, nonostante le dichiarazioni del presidente all’apertura e al dialogo ». «La nota inviata ai sindacati dal presidente Bardi dà la misura dell’idea che ha della democrazia – hanno concluso i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Basilicata, Angelo Summa, Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli -. La nostra – concludono i segretari generali confederali sarà una risposta ferma, a difesa degli interessi del mondo del lavoro e dell’intera comunità, a partire dalla grande mobilitazione del 4 dicembre».

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