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ROMA, OMAGGIO AL LUCANO VIGNOLA

Spartenze Festival, a presenziare all’evento, Scaglione (Centro studi internazionali lucani nel mondo): «Una storia che parla di osare»


In diretta dalla Casa del Cinema di Roma, ieri, “Il Ritorno degli Italiani che hanno fatto l’America”, per raccontare una storia lucana fantastica: quella di Robert Vignola. Da Trivigno a New York ad appena 3 anni con la sua famiglia divenne uno degli attori più importanti e famosi del cinema muto e poi regista. Come reso noto da Luigi Scaglione del Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo, «abbiamo parlato in quel contesto, di lucani famosi nella cinematografia, come Francis Ford Coppola e di lucani protagonisti negli Usa, come Charles Paterno, Rocco Petrone, Marcantonio, Covello».

«Una intera generazione – ha detto Luigi Scaglione – partita subito dopo l’Unita d’Italia e nei primi del ‘900 che con i loro numeri e le loro relazioni intellettuali, di fatto hanno limitato gli effetti che il nuovo corso italico poteva produrre per il Sud ma anche segnalata la sofferenza delle aree interne minata da carestie e povertà. Un esempio di ieri, che vale anche oggi e di cui spesso a livello istituzionale si fa fatica a comprenderne la portata.

Ma la storia della famiglia di Robert Vignola ben raccontata nel docufilm prodotto e studiato dal gruppo Effenove e sostenuto dal Comune di Trivigno e dalla Regione Basilicata – ha aggiunto Scaglione – ci serve e ci è servita per parlare di noi e della voglia lucana di osare e di sfidare i mari per garantirsi un futuro migliore ma anche per costruire ponti e non muri».

Il senso che il “Festival delle- Spartenze” organizzato dall’Associazione Assud di Giuseppe Sommario ed a cui aderisce il Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo vuole riaffermare con le tante iniziative che puntano a sostenere le ragioni degli italiani nel Mondo.

La serata è stata allietata dai canti popolari lucani e calabresi raccontati ed eseguiti mirabilmente da Caterina Pontranfolfo. Tra il 1880 e il 1915, quindici milioni di italiani lasciarono l’Italia: un terzo raggiunse gli Stati Uniti. Il contributo dato da questi italiani alla costruzione degli Usa è stato notevole, in tutti i campi.

Nel campo artistico, importante rilievo assume il ruolo assunto dall’italianità nel cinema e nel teatro, passando per la musica. “Il Ritorno degli Italiani che hanno fatto l’America”, da un lato, ha raccontato la lunga e articolata storia di generazioni di italiani, artisti e non, che hanno un contributo decisivo alla costruzione del paese americano; dall’altro si è affrontato il complesso e doloroso tema del pregiudizio che a lungo ha colpito gli italiani in America.


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