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ALLA FACCIA DELLA TRASPARENZA

Tacco&Spillo

Con una certa vocazione alla ripetizione senile ed alla cattiva memoria, Vito Bardi ha preso ormai l’abitudine d’appiccicare la trasparenza in ogni suo intervento, quasi fosse una maionese scomposta per insaporire la cucina politica di tutti i giorni. Eppure rovistando per bene nei cassetti della Regione e come spesso accade per le strombazzate parolaie del governatore, la verità dei fatti è un’altra cosa e la trasparenza tanto declamata è ormai surrogata dalla trama obliqua di rimandi, omissis, stralci ed estratti, simili ad un gioco dell’oca, se non proprio al suo completo funerale quando non si pubblicano informazioni essenziali per mantenere alta e coraggiosa la capacità di giudizio dei lucani verso le ordalie segrete del potere. Ora, tanto per ricordare che sulla luna non abita nessuno, prendiamo la raccolta fondi “Scacco matto al Coronavirus” organizzata dalla Regione e chiediamoci come mai, a distanza di anni, non ci sia nemmeno un briciolo di rendicontazione pubblica di quanto è stato raccolto e su come è stato speso, come peraltro obbligherebbe a fare il decreto legislativo Cura Italia, oltre naturalmente la coscienza inquieta della politica. Ha scritto Umberto Eco: 25“Si può leggere in trasparenza anche un cartello di senso vietato”.

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