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VALORIZZARE I LUCANI? NO, GRAZIE

All’Asm la Pulvirenti nomina un lucano direttore amministrativo f.f. che poi rimpiazza dopo 25 minuti con un conterraneo laziale


Il callido operare del Direttore generale dell’Azienda sanitaria di Matera, Sabrina Pulvirenti, già Commissario della stessa Asm, visto con la lente d’ingrandimento, riproduce una peculiare anamorfosi che nasconde curiose sfumature tutte ancora da indagare poichè luci spia segnalanti ulteriori retroscena degni di nota. Il tema è quello del conferimento dell’incarico di direttore amministrativo dell’Asm.

I Dg perdono inchiostro ad ogni passo, di conseguenza, seguendo le tracce si riesce ad ottenere una ricostruzione degli eventi che, non di rado in Basilicata, può coincidere, come nel caso Asm, col concetto di confusione. Per una più agevole comprensione, la pratica relativa alla nomina del direttore amministrativo dell’Asm, può essere sviluppata lungo tre direttrici: “schizofrenia” burocratica, disomogeneità amministrativa e, infine, l’ennesimo schiaffo ai lucani. Come accennato, tuttavia, anche altre venature contornano il puzzle e in attesa di apprendere aggiuntivi dettagli, qualche seme già può essere piantano.

Cronache Lucane, sin dalla mattinata di ieri, erà già sintonizzata sulle frequenze dell’ufficio del Dg Pulvirenti. I movimenti registrati all’alba, forieri di “straordinari” eventi. Com’è noto, dopo la nomina a Dg dell’Asm, tra Pulvirenti e il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, la sottoscrizione del contratto la scorsa settimana, il 18. Con l’insediamento ufficiale, decaduta contestualmente la precedente struttura commissariale, con le nomine dei due direttori, sanitario e amministrativo, da fare.

Nel primo caso, Pulvirenti ha riconfermato il sub collega di Commissariamento, Giuseppe Magno. Nel secondo caso, invece, vero è che Maria Mariani aveva chiesto, finita l’esperienza Commissariamento, di rientrare all’Azienda sanitaria di appartenenza, ma altrettanto corrispondente a realtà, Pulvirenti comunque , sulla carta, avrebbe potuto nominarla nuovamente, come fatto, per l’appunto, con Magno. Così non è stato.

LO STRANO CASO VIGGIANO: F.F. PER 25 MINUTI

Nella mattinata, per Pulvirenti idee poche, ma confuse. La scelta: prendere tempo, la notte porta consiglio. Così, per rimediare la vacatio, dopo pranzo, la nomina del direttore amministrativo facente funzioni: Michele Viggiano, direttore dell’Unità operativa complessa (Uoc) Innovazioni tecnologiche e Attività informatiche. Nella Basilicata degli f.f., lunga e storica la tradizione nostrana in merito, Viggiano verrà ricordato come il facente funzioni più rapido della regione: il suo mandato è durato circa 25 minuti.

Cioè dalle 16 e 56 alle 17 e 21. Pensare che alla stessa Asm, l’ex Dg facente funzioni, Gaetano Annese, è durato nel ruolo per oltre 1 anno e fino all’arrivo proprio della Pulvirenti. L’Asm, verrebbe naturale concludere, ha questo “carattere”. Eppure, per Viggiano, alcuni rumors, per quanto in parte apparivano sin da subito anomali, prevedevano per lui un prosieguo di carriera brillante. Sembrava lui il predestinato a sostituire Mariani previo periodo di prova come facente funzioni.

Quella della prova è altra tradizione lucana rinvigorita dal centrodestra che per 2 Aziende sanitarie, il San Carlo e l’Asm, ai Dg ha fatto prima qualche mese da Commissario. Le anticipazioni degli “aruspici” non quadravano perchè, almeno nell’elenco della Basilicata, Michele Viggiano non compare nell’albo idonei all’incarico di Direttore amministrativo, così come definitivamente aggiornato al novembre dell’anno scorso a seguito di apposito Avviso pubblico. Ma comunque, nel mentre si cercava di cogliere le possibili congiunture eventualmente favorevoli a Viggiano, nel solco degli strani rumors, Pulvirenti, dopo 25 minuti, ha scritto la parola fine. In un batter di lancette, aveva già «acquisito la disponibilità » da parte di Massimiliano Gerli: è lui il nuovo direttore amministrativo dell’Asm nominato alle 17 e 21 dalla Pulvirenti. Prima ancora di approdare allo step Gerli, necessario mettere in evidenze alcuni passaggi.

È questo il campo del perimetro endogeno Asm: la “schizofrenia” burocratica. Con la nomina del facente funzioni Viggiano, che non avrà fatto in tempo a raggiungere il nuovo ufficio che già era decaduto all’arrivo, il Dg Pulvirenti “chiariva” di avere «necessità » di tempo per esperire le procedure di valutazione dei curricula dei dirigenti presenti nella selezione degli aspiranti Direttori amministrativi della regione Basilicata ed anche di quelli di «altre regioni italiane». L’elenco lucano riporta 18 nomi, quelli delle «altre regioni italiane» sono anche più corposi a seconda delle dimensioni territoriali. Non a caso, per esempio, quello della Regione Abruzzo, il riferimento non è casuale, di idonei a direttore amministrativo, contiene ben oltre 50 nominativi. Stando alle orme di inchiostro, il Dg Pulvirenti in pochi minuti, oltre a contraddirsi sulla «necessità » di disporre di tempo, avrebbe non solo esperito la sua personale istruttoria su decina e decine di nomi, ma avrebbe anche subito acquisito la disponibilità di Gerli. Formalmente magari tutto corretto, ma logicamente inverosimile.

PULVIRENTI FLASH DOPPIA ANDRETTA:
LA DISOMOGENEITÀ AMMINISTRATIVA

Sempre prima di approdare allo step Gerli, meritevole, sinallagma per sinallagma, la comparazione “esogena”: il campo della disomogeneità amministrativa.
All’Asm, un Dg che in meno di mezz’ora conclude un’istruttoria colossale in piena autonomia, mentre all’Acquedotto lucano un Amministratore unico, Andretta, che nonostante l’affidamento diretto, da quasi 25mila euro, a privato esterno per fare veloce sulla nomina del Dg, è da 2 mesi impantanato non avendo ancora varato il conferimento incarico. Se mai nei prossimi giorni, da Matera, Pulvirenti dovesse passare per Potenza, potrebbe bussare alle porte di via Pasquale Grippo che chissà in 10 minuti non tolga “le castagne dal fuoco” ad Andretta sul Dg di Aql.

COL ROMANO GERLI, L’ENNESIMO “SCHIAFFO” AI LUCANI

Non rimane che l’ultima “stazione”: lo schiaffo ai lucani. Il nuovo direttore amministrativo dell’Asm, il classe ‘69 Massimo Gerli, è nato a Roma e approderà a Matera proprio provenendo dalla Capitale. Precisamente dall’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico Umberto I. Gerli, però, in qualità di idoneo iscritto al relativo Albo, risulta “pescato” in Abruzzo. Gerli vanta incarichi professionali apparentemente all’ombra del Pd nel Lazio, ma sembra che da un certo punto in poi, chissà se in rotta col governatore Zingaretti, abbia cercato “casa” altrove.

Nel 2019 si propose al governatore abruzzese di Fratelli d’Italia, Marco Marsilio, intento nella sostituzione delle figure apicali delle Asl. Sembra, un “bocciato” dal centrosinistra della Sanità laziale. Per chiudere il cerchio, dei 18 dirigenti presenti nell’Albo degli aspiranti Direttori amministrativi della regione Basilicata, togliendo Spera che è Dg dell’Aor San Carlo, per Pulvirenti, anche lei proveniente da Roma e dall’Istituto di previdenza ed assistenza dei dipendenti di Roma Capitale, nessuno in grado di ricoprire quel ruolo all’Azienda sanitaria locale di Matera. Anche qui, tutto magari formalmente regolare, ma logicamente inverosimile.
Soprattutto, per l’ennesima volta, le competenze lucane in Basilicata buttate al macero.

Ferdinando Moliterni

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