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BARDI GOVERNATORE SPAESATO E SENZA CAMBIAMENTO

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Chi voleva farsi un’idea di come il settantenne Vito Bardi, divenuto governatore per gli accidenti di sinistra e i piagnistei berlusconiani, sarebbe riuscito a tenere il palco e soprattutto a rappresentare la sfida di futuro della Basilicata ha avuto il ben servito e capito subito l’inconcludenza pericolosa dei suoi pensieri. Eppure questa volta l’occasione messa su da Confindustria, con un parterre istituzionale di tutto rispetto ed il tono incalzante e deciso del suo leader regionale, Francesco Somma hanno reso ancora più imbarazzante e spaesata la perfomance del governatore che ha indirizzato ancora una volta il suo singhiozzo colpevolista contro il passato. Ora se l’andazzo è questo e se dopo oltre due anni e mezzo Bardi non sente addosso alcuna responsabilità per i risultati fallimentari, le basse classifiche ed il mancato cambiamento allora la lotta di liberazione dal giogo napoletano non è solo salutare ma è addirittura necessaria al destino felice che pur si merita di avere la Basilicata con tutta la sua fame di sviluppo e modernità. Ha scritto Tzvetan Todorv nel libro L’uomo spaesato: “Il passato è fruttuoso non quando serve a nutrire il risentimento o il trionfalismo, ma quando ci porta a trasformarci”.

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