BasilicataPolitica

POTENZA, IL GRANDE VULNUS DEMOCRATICO

Da 1 anno vietato discutere mozioni, Guarente&Co.:il Consiglio è cosa loro


Ieri si è riunito il consiglio comunale di Potenza che, come al solito, si è concluso in anticipo per mancanza del numero legale. Soltanto cinque i punti all’ordine del giorno discussi, tutti riguardanti interrogazioni urgenti su temi “caldi”, quali ad esempio la situazione in cui versa l’Acta e i problemi relativi al trasporto pubblico locale, sui quali il sindaco Mario Guarente ha provato a chiarire la posizione dell’amministrazione comunale e le azioni poste in essere per risolvere le criticità. Far cadere il numero legale quando è arrivato il momento di discutere le mozioni non gradite alla maggioranza è ormai prassi consolidata nei Consigli comunali potentini. Una prassi che di fatto blocca i lavori dell’Assise e fa venir meno la funzione democratica del Consiglio comunale stesso. Un modus operandi che non va a genio all’opposizione.

«La prima mozione all’ordine del giorno – afferma la consigliera comunale di centro sinistra Bianca Andretta – riguardava il valore delle differenze, presentata nel lontano settembre 2020. Una mozione che non è stata mai discussa e che fu presentata in relazione ad uno spiacevole episodio avvenuto in Consiglio comunale più di un anno fa. Oggi eravamo convinti che fossero pronti a discuterne e che si potesse chiudere quella brutta parentesi. Mettere un punto a questa brutta vicenda affermando che la nostra comunità riconosce e tutela la differenza come valore». Un ordine del giorno che non viene mai discusso nella sua totalità. Ci sono tantissime mozioni presentate e che di volta in volta vengono riproposte senza poi essere mai discusse.

«Quando ci sono le delibere che la maggioranza ha interesse a far approvare, ad esempio le variazioni di bilancio oppure i provvedimenti che hanno una scadenza, si utilizza lo strumento dell’inversione dell’ordine del giorno. Chiedono dunque di discutere prima le delibere e poi il resto dei provvedimenti. Discussi gli argomenti di interesse, sistematicamente cade il numero legale e si chiude la seduta senza trattare gli altri argomenti» prosegue la consigliera Andretta.

A questo punto ci si chiede per quanto tempo ancora potrà andare avanti questo modo di gestire un’Assise che riveste un ruolo così importante per la vita della comunità «Noi auspichiamo che qualcosa si smuova. – prosegue Andretta – Ora chiederemo l’intervento del Presidente del Consiglio. Speriamo che faccia qualcosa affinché i lavori dei Consigli comunali possano svolgersi e che le mozioni possano essere discusse. Chiederemo che sia il garante del rispetto dei diritti dei consiglieri comunali.

Non si può immaginare di arrivare a fine consiliatura con questa modalità. Un chiarimento con il Presidente del Consiglio su questo punto dovrà esserci». E a proposito dello stallo amministrativo in cui versa l’Amministrazione Guarente, la consigliera Andretta afferma: «La sensazione che si ha è che su tutti i temi importanti che riguardano la comunità si stia facendo poco o nulla. Questo è dimostrato anche dal fatto che i provvedimenti non arrivano nelle commissioni consiliari competenti. Tanti proclami e tante promesse per poi non far seguire i fatti. Se guardiamo gli obiettivi che questa Amministrazione si era data all’inizio del suo mandato, a due anni e mezzo di distanza possiamo vedere che si è fatto veramente poco.

Noi non vediamo uno slancio, una prospettiva o una programmazione a lungo termine. Noi presentiamo interrogazioni che riguardano sempre gli stessi problemi. Problemi irrisolti da due anni e mezzo. Eppure Guarente aveva detto che all’indomani del suo insediamento avrebbe risolto il problema del Trasporto pubblico locale, così come altre questioni, e invece siamo ancora qui a parlarne perché nulla è stato fatto».


 

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