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LA VIOLENZA DI GENERE IN TRIBUNALE

L’Italia è sanzionata per violazione dei diritti umani mentre le donne continuano a morire

A 60 anni di distanza dall’efferato triplice delitto delle sorelle Mirabal, nel mondo si continua a sottoporre le donne a vessazioni tali da sfociare in violenze inaudite che secondo la nomenclatura del terzo millennio si riferiscono a stalking, molestie sessuali, violenza di genere fisica, economica, psicologica e femminicidio. Di questo si è discusso in un convegno voluto dalla Consigliera nazionale di parità Ivana Pipponzi che ha riunito attorno allo stesso tavolo autorevoli relatori.

La violenza di genere è un fenomeno strutturale della società che affonda le sue radici nel divario uomo e donna e nella sua perequazione economica. L’humus del divario di genere e costituito da pregiudizi che sono il basamento della discriminazione.

Il fenomeno rispecchia i canoni del sommerso e dell’endemicità ma i nomi delle donne uccise sono sotto gli occhi di tutti. Solo nella scorsa settimana sono state in tre a perdere la vita per mano di chi diceva di amarle.

Nella violenza di genere trova spazio il fenomeno della vittimizzazione secondaria che porta la donna ad essere vittima due volte, anche in ambito giudiziario dove non viene creduta, viene quasi ritenuta colpevole di aver provocato il suo aggressore. Per questo, l’Italia continua ad esser condannata dalla Corte Europea dei diritti umani. Causa, una sentenza recente con violazione dell’art.8 della convenzione.

Ma la violenza di genere si consuma spesso anche in ambito lavorativo: a pagarne le maggiori conseguenze il settore agricolo e soprattutto quello legato alla presenza del caporalato.

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