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IL SENSO REALE DEL TURISMO

Taccuino del sabato a cura di Enzo Santochirico


 

Sabato scorso, il primo segnale è arrivato di buonora da Andrea Di Consoli, scrittore e amico, con un epigrafico e gratificante “Ottimo il tuo taccuino di oggi”. Poi, per tutte la giornata commenti e messaggi su “La falsa pista di Imma”, un tableau degli ultimi 20 anni di Matera, investita dal tornado turismo, nonostante i puntuali ritardi politico-istituzionali e le remore nel senso comune, riflesse nelle battute del sostituto procuratore Imma Tataranni.

Con un commento su FB, Gaetano Cappelli, altro scrittore che stimo molto, sintetizzerà il senso delle battute di Imma sugli ‘speculatori’ del B&B, riconduendolo al “tipico atteggiamento di sospetto verso la nuova produzione di ricchezza e il nuovo in generale”, e rilanciare con riferimento alla “scena in cui sempre la Tataranni, ricordando i bei tempi senza turisti, pretenderebbe che a costoro, prima di essere ammessi nella città dei sassi, si chiedessero le motivazioni della loro visita: nè più nè meno che il patentino d’ammissione turistica proposto dai sacerdoti del tempio Sassico – alias De Ruggeri e Adduce”.

Questa battuta fa il paio con l’imprecazione contro i turisti che occupano gli alberghi e la costringono a soggiornare nella casa della suocera, mentre riparano gli ‘impianti nella sua. Insomma, come nella migliore tradizione provinciale, idiosincrasia per suocera e forestieri. Ma quanto vale il turismo a Matera? Una stima per il 2019 è stata fatta dal CITYO Urban Intelligence nel rapporto realizzato per la Fondazione Matera Basilicata 2019: «il valore totale della spesa turistica (pernottanti + escursionisti) è stata pari nel 2019 nella città di Matera a €121,3 milioni: si tratta dello shock o variazione della domanda che, in base al moltiplicatore della spesa turistica ipotizzato, provoca un impatto sul pil della città pari a € 224,3 milioni.

L’impatto economico complessivo del turismo in Basilicata nel 2019 (comprendendo anche la stima del turismo giornaliero nella regione) è stato pari secondo le nostre stime a circa €422 milioni». Secondo tale studio, la città di Matera pare «abbia generato nel 2019 il 26,72% delle presenze turistiche sul totale della regione arrivando però a generare quasi la metà del pil turistico dell’intera regione».

E’ significativo il raffronto fra Matera e Basilicata sul peso del settore turistico sul PI: «Per la Basilicata le stime confermano i dati ufficiali: il pil turistico si aggira secondo le nostre stime intorno al 3-4% del pil totale della regione che nel 2019 è stato pari a circa €12,6 Miliardi» (considerando il peso dell’incidenza dell’automotiv e del petrolio). Invece per Matera «la quota del pil turistico si aggira intorno al 15% del pil comunale », e, tenendo conto del sommerso, «potrebbe attestarsi intorno al 21% del pil totale».

Il dato è eccezionale – e determinante é stato il riconoscimento di capitale europea della cultura, come giustamente mi ricorda Gianni Oliva, direttore della Fondazione 2019 – non solo rispetto alla regione, ma anche in confronto all’intero Paese, nel quale il settore turistico, nonostante il patrimonio culturale esistente, pesa per il 6% sul PIL, mentre a Matera sarebbe un quinto di quello complessivo E’ destinato a pesare ancora tanto dopo l’apoteosi del 2019 e la drastica caduta dell’annus horribilis della pandemia, il 2020? Pur non disponendo di dati ufficiali aggiornati, il settore turistico in generale nella Regione da segnali di ripresa nel 2021.

E’ quanto segnala, per esempio, Banca d’Italia nella nota congiunturale di novembre sull’economia, secondo la quale, «all’andamento positivo ha contribuito il comparto turistico: nei primi otto mesi di quest’anno la domanda turistica si è significativamente rafforzata, dopo il forte calo del 2020», che registra, in base ai dati provvisori forniti dall’APT, l’aumento del numero di pernottamenti in regione del 24,8 per cento rispetto agli stessi mesi del 2020, attestandosi a 1,3 milioni, pur registrandosi una perdita del 36,6% delle presenze rispetto allo stesso periodo del 2019.

Un rilievo di Banca d’Italia è degno di nota: «L’aumento dei flussi ha riguardato tutte le principali aree turistiche della regione ma è risultato molto debole nella città di Matera (1,3 per cento), dove si è registrato un lieve calo dei turisti italiani », dato che sembra corrispondere ad altri, già segnalati anche se ancora ufficiosi e apparentemente contrastanti con la percezioneempirica diretta. In ogni caso, permangono le potenzialità, che derivano dalla fama conquistata, dalla crescita di servizi, dal valore della sua attrattività.

Ragione di più per convincersi che, pur consapevoli dell’influenza di variabili e tendenze a livello nazionale e globale, non può né deve mancare una strategia locale che si fondi sulla conoscenza e sulla prefigurazione di percorsi, in cui pubblico e privato cooperano. Una traccia interessante si trova nell’ultimo rapporto sul turismo, sempre del CITYO, risalente a giugno scorso, questa volta realizzato per la Camera di Commercio (che conferma una particolare sensibilità verso questo settore), in cui si presta grande attenzione alle opportunità del turismo culturale (città d’arte) e a quello congressuale (anche alla luce e dopo il G20).

Accanto a questi profili, si individuano “variabili significative per l’offerta locale”, coincidenti con quelle più volte da noi segnalate in questo spazio e che meriterebbero di avere più attenzione e approfondimento da parte di chi governa, come :«modelli alternativi alla crescita dei volumi turistici; nuove indicatori come la qualità dell’esperienza turistica; protezione dell’ecosistema locale e limiti della capacità di carico dei siti turistici; vincoli al turismo di massa, in particolare al turismo giornaliero; cluster tematici che fanno leva sulle interdipendenze tra settori; formazione degli occupati; sviluppo di legami tra turismo, industrie creative e alta formazione; sostenibilità sociale ed ambientale delle città come nuovo fattore di attrazione dei turisti. Sul monitoraggio dei dati economici il direttore dell’APT Antonio Nicoletti, anche lui apprezzando le mie riflessioni, mi preannuncia un prossimo studio in merito a valere sul programma PARTI, ricordando quanto ci manchino gli aggiornamenti e i dati che ci forniva l’indimenticato e rimpianto Franco Bitetti. Insomma, il turismo è una realtà, che ha un peso ormai rilevante e imprescindibile.

Per di più, nel nostro caso si intreccia con la valorizzazione del patrimonio culturale. Non sono solo rose e fiori. Ne si può solo puntare sulla pur essenziale iniziativa privata. Occorrono studie e monitoraggi continui e politiche pubbliche mirate ed equilibrate. Questa, però, non é materia di sostituti procuratori e perciò la nostra Imma non ci sarà d’aiuto. Dipende dal tessuto economico, dalla comunità civile e dalle classi dirigenti della città e della regione. Su queste ultime sento già l’obiezione: e questo è il problema! Lo so bene, ma so anche che é parte della soluzione. Buon fine settimana.


di Enzo Santochirico

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