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LA RANA BOLLITA E I FISCHI A BARDI

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“Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda, nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano”. La descrizione non ci arriva dalle cucine fumanti di Masterchef, ma dalla penna indomita di Noam Chomsky che per la gioia  dei rivoluzionari ha messo su la teoria della rana bollita, secondo cui non bisogna mai adattarsi passivamente allo status quo perché il rischio è lasciarci la pelle. Ora se guardiamo in piccolo e dalle nostri parti, l’apologo filosofico serve quantomeno a farci capire qualcosa. Innanzitutto che l’equilibrismo alla camomilla del governatore Bardi sta portando la Basilicata nell’immobilismo geologico e poi che il suo loop di propaganda trionfalistica è ormai carta letta. A darne prova felice e con l’humus democratico più appropriato per l’ordine del caso ci hanno pensato per bene i tifosi assiepati allo stadio Viviani di Potenza che all’entrata in campo dell’anziano governatore lo hanno subissato di fischi d’ogni genere, facendogli intendere che è tempo finalmente d’imboccare l’autostrada del ritorno napoletano. Vengono in mente le parole di Giorgio Manganelli: “L’equilibrista mette il piede in fallo, ma il pubblico non ha pietà; fischia ed è giusto”.

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