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IL DIFENSORE CIVICO BACCHETTA IL COMUNE SUL CASO “SALVIA”

L’Amministrazione aveva respinto la richiesta di Cronache di visionare le carte sull’affaire +Sport. La Fiordelisi ci dà ragione

Il Comune di Potenza ha voluto tenere nascosti tutti gli atti relativi alla questione “Giovanni Salvia”, a partire dai canestri di  Piazza dei Comuni fino ai contributi pubblici settennali, ma non può farlo. A decretarlo è stato il Difensore Civico della Regione Basilicata, Antonia Fiordelisi, che ha accolto l’istanza presentata dalla Redazione di Cronache Lucane che da mesi sta cercando di abbattere il muro di gomma dietro il quale l’Amministrazione comunale di Potenza ha trincerato tanto il suo operato che quello del suo consigliere/giornalista/ presidente di comitato
tuttofare.
LA PRONUNCIA DEL DIFENSORE CIVICO A FAVORE DI CRONACHE LUCANE
Ora non è più solo la redazione di un giornale a ritenere, più o meno faziosamente, come è stata definita da Salvia nelle sue uscite infelici sui social, che accedere agli atti del Comune sia un diritto dei cittadini, a maggior ragione di chi fa informazione, un diritto funzionale a comprendere come vengano gestiti i procedimenti amministrativi ed usate le risorse pubbliche e chi ne è beneficiario. È proprio una figura di garanzia,che nasce con l’obiettivo di  tutelare da possibili abusi delle amministrazioni, il Difensore Civico regionale, appunto,che ha riconosciuto il diritto del giornalista di Cronache Lucane ad accedere alle informazioni richieste in merito alla questione Salvia e il corrispondente dovere dell’Amministrazione comunale di rendere effettivo tale accesso.
Come ha ampiamente argomentato il Difensore Civico nel suo provvedimento, tale diritto è riconosciuto non solo in quanto cittadino ma, ancor di più, in ragione dalla fondamentale funzione sociale di “informarsi per informare”riconosciuta alla stampa e che trova fondamento nell’art. 21 della Costituzione. Insomma, altro che faziosità. I giornalisti hanno il diritto di informarsi per informare e per garantire la piena libertà di pensiero, garantita dalla Costituzione, la legge fondamentale di tutti gli italiani, per intendersi, con buona pace per chi pensa che ancora si possano impunemente opporre veti e censure o manipolare le regole per disattenderle.
LE AMBIGUITÀ SU SALVIA CHE RESTANO NELL’OMBRA

Il Comune di Potenza dovrà,pertanto, obtorto collo e in esecuzione di quanto disposto dal Difensore Civico, consentire a questa Redazione di accedere ai famosi documenti richiesti per far luce su quello che da tempo non quadra circa l’ubiquità del consigliere comunale Giovanni Salvia.
Sono mesi, infatti, che questa Redazione ha evidenziato la presenza, limitiamoci a definirla “inopportuna” in attesa  di vedere i relativi documenti, dell’attuale consigliere di maggioranza ed ex assessore allo Sport nonché portavoce del Sindaco De Luca in attività che nulla hanno a che fare con il mandato politico e per le quali sono stanziati importanti contributi pubblici.
Il Comitato +Sport, di cui Salvia è Presidente, infatti, sembra essere l’unico soggetto privato (si badi bene, che in questo caso agisce come un qualunque operatore privato)
in grado di pianificare e organizzare manifestazioni sportive per il Comune di Potenza il quale si rivolge costantemente e unicamente a tale operatore senza effettuare alcuna gara o procedura ad evidenza pubblica, creando un
monopolio di fatto, ingiustificato e ben retribuito. Già,perché come è stato dichiarato in più occasione da esponenti dell’Amministrazione Guarente, tanto in pubbliche interviste rese a questa Redazione che nelle sedi istituzionali, in risposta ad interrogazioni da parte di consiglieri di minoranza, il Comitato +Sport riceve contributi dal Comune di Potenza per iniziative sportive da ben sette anni, viene contattato direttamente  dagli Uffici del Comune e si limita a dare la propria disponibilità a programmare e ad organizzare eventi sportivi,e non solo. Insomma una sorta di società in house del Comune al quale l’ente di fatto delega tutto, dalla pianificazione
degli eventi alla pulizia degli spazi usati per le manifestazioni sportive (che poi però fa fare dall’Acta) sebbene il comitato sia un soggetto del tutto privato e presieduto sempre dallo stesso factotum Giovanni Salvia.

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