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CATTIVI ESEMPI

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Nella seduta straordinaria del Consiglio regionale Vito Bardi s’è praticamente superato dando prova, a patto che ce ne fosse ancora bisogno, della sua completa incapacità istituzionale a guidare la Basilicata, sempre più inchiodata nei primati negativi d’Italia. Ora sentirlo sentenziare “chiunque ha un ruolo pubblico deve essere  d’esempio” è davvero un grande assist per gli assetati di verità e di merito che giorno dopo giorno invocano qualcosa di buono e d’utile per la loro zuppa rivoluzionaria. Invece è accaduto l’irreparabile. L’enfasi da piccola propaganda è risultata piena d’amnesie e come la scoperta dell’acqua calda, a cui ormai ci ha abituati il settantenne governatore nella sua perdita funzionale della memoria politica. Eppure sarebbe bastato applicare l’ingaggio etico di trarre le “dovute conseguenze” per far terminare i cattivi esempi. Le reiterate assenze del governatore come la lista sul personale del suo Capo di Gabinetto Busciolano o le dimissioni farlocche di Cupparo e le chicche mediatiche offerte da Leone gridano pur qualcosa ed avrebbero preteso battaglie da leoni contro chi come Bardi agita sermoni e poi se ne scorda troppo facilmente. Ha scritto Fëdor Dostoevskij: “Prima di predicare altrui, date voi stessi l’esempio”.

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