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SUL CASO DEL “RUBA DELEGHE” FANELLI, “VITTIMA” L’ASSESSORE MERRA, BRAIA: «NON È COSA LORO»

Sui 21milioni di euro dal Governo Draghi, l’ironia del capogruppo di Iv su chi riferirà in 2a Commissione

L’invasione di campo dell’assessore regionale all’Agricoltura, Francesco Fanelli, nelle materie di competenza della collega di partito, la Lega, e di Giunta, l’assessore alle Infrastrutture, Donatella Merra, ha offerto al capogruppo di Italia viva in Regione, Luca Braia, facile spunto per evidenziare certa confusione che rende va-go l’operato del centrodestra.
«Non è cosa loro – ha dichiarato Braia -. La cattiva comunicazione non rende giustizia a chi ha messo in campo queste risorse che non sono regionali ma nazionali, Governo Draghi, per circa 21,6 milioni di euro. Chiameremo l’assesore Merra, oppure l’assessore Fanelli che però non ci sembra aver acquisito delega nel frattempo, a relazionare in seconda Commissione, da dove l’atto che è di programmazione non è passato, sul numero delle istanze per-venute e sui criteri di scelta delle opere, del riparto per questo triennio e per il prossimo».
Per Braia, al di là dello scambio, non veritiero, di deleghe, entrambi gli assessori si attribuirebbero meriti non loro.
A Fanelli che sosteneva come «lo sviluppo e la crescita di una regione passano anzitutto dalle opere pubbliche, pianificarle correttamente e per tempo consente una omogenea ridistribuzione delle risorse sui territori ed un conseguente elevamento della qualità della vita», Merra ha risposto: «Si occupasse del suo comparto».
Per Braia, «ben venga l’annuncio dell’arrivo delle risorse per la realizzazione di tutta una serie di opere pubbliche ma, invece di prendersi meriti non loro e, al contempo, accusarsi reciprocamente, fra assessori, per sconfinamento delle deleghe, il presidente Bardi convochi, urgentemente, il consiglio regionale straordinario per la definizione della ricognizione delle opere infrastrutturali prioritarie per la Basilicata da mandare al Governo entro il 30 novembre, come indicato nella mozione presentata dal Italia Viva e già approvata all’unanimità dal Consiglio stesso».
«Il cambio di passo – ha aggiunto il consigliere regionale di Italia viva, Luca Braia, nonchè presidente seconda Commissione Programmazione e Bilancio – non esiste nel merito e men che meno nel metodo. Nonostante gli appelli alla collaborazione e i richiami morali, Bardi e il suo governo non aprono tavoli di confronto neanche laddove sono obbligati. La programmazione resta un affare per pochi, senza quella trasparenza evocata ma poi tradita, a danno, in questo caso, delle decine di sindaci e comuni che hanno chiesto sostegno e aiuto e che non comprendono le motivazioni della loro, al momento, esclusione».
«La modalità – ha spiegato Braia – con cui la Giunta Regionale continua ad agire rispetto all’utilizzo delle risorse nazionali – che arrivano e continueranno ad arrivare – ci vede molto critici perché, in merito alla scelta di Comuni e opere, non si comprendono i criteri che, chiaramente, con tutti i lucani e le lucane vorremmo conoscere dal momento che appaiono anche poco equi tra territori della provincia di Matera, nuovamente più penalizzata rispetto a quella di Potenza. Così come vorremmo conoscere tutte le istanze pervenute in questi anni alla Regione, ai sensi della Legge 145 del 2018, finalizzate a investimenti per la messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico; la messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti; la messa in sicurezza degli edifici scolastici e di proprietà dei comuni; l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature tecnico-scientifiche, mezzi di trasporto e altri beni mobili a utilizzo pluriennale».
«Tornando al 30 novembre che è praticamente arrivato – ha evidenziato il consigliere regionale di Italia viva -, a chiare lettere nella mozione approvata qua-si un mese fa, con voto unanime, la Giunta si è impegnata ad avviare la ricognizione delle infrastrutture da inviare al Governo entro questa scadenza. Come sempre ribadito, per noi sono in assoluto il raddoppio della S.P. ex S.S. 175 Matera-Metaponto che della S.S. 7 Matera-Ferrandina e l’adeguamento funzionale della Lauria-Candela».
«Le infrastrutture sono l’unica “strada” possibile per uscire dall’isolamento e rilanciare territori ed economia – ha rimarcato Braia -. Ho avuto modo di confrontarmi su questi temi, nei giorni scorsi, con il Vice Ministro Teresa Bellanova e con l’On. Raffaella Paita Presidente della Commissione Trasporti, per fare il punto sullo stato di avanzamento delle opere in corso e sulla programmazione attuale e futura per la Basilicata, a partire dal collegamento verso la dorsale adriatica della linea ferroviaria Ferrandina-Matera valorizzando le aree industriali e dalla viabilità regionale per la quale fondamentale sa-ranno le istanze che arriveranno dalle Regioni. Sarebbe ora smetterla con i litigi, con gli annunci di attestazioni inesistenti e con le perdite di tempo. Si sospenda la delibera di riparto in attesa che vengano chiariti in commissione i criteri oggettivi adottati e da adottare».
«Tenendo conto della gravità delle emergenze, della cronologia delle istanze e si convochi finalmente – ha concluso il consigliere regionale di Italia viva, Luca Braia, nonchè presidente seconda Commissione Programmazione e Bilancio -, in relazione al Decreto Infrastrutture diventato legge, un Consiglio regionale straordinario prima di inviare qualsiasi atto al Governo. Le emergenze infrastrutturali e le relative risorse per la Basilicata non appartengono ai partiti ma alle comunità: la politica deve farsi solamente lungimirante e virtuosa. Da Bardi attendiamo fatti».

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