INDOTTO ENI: I SINDACATI SUL CAMBIO APPALTO
Fiom, Fim e Uilm chiedono incontro alla Regione dopo il cambio del Patto Maersk che tiene fuori 42 lavoratori
Incontro sindacale sulla procedura del cambio d’appalto delle attività Supervisione Hse Dime all’interno del centro Oli di Viggiano e che rientrano nella commessa affidata nel precedente contratto alla società Maersk, la stessa ad essersi aggiudicata l’appalto per i prossimi 4 anni con possibilità di proroga di ulteriori 1+1.
275 sono i lavoratori ad aver maturato il diritto al patto di sito e sono quei soggetti che hanno acquisito il diritto di rientrare nella procedura del cambio d’appalto o “conferma” in base a quanto stabilito col patto di sito rinnovato a maggio scorso. Essendo state ristabilite e rinnovate le regole i sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil immaginavano che passaggi e conferme degli appalti sarebbero avvenuti senza grossi ostacoli. Invece l’Eni dimostra che le regole e gli accordi valgono carta straccia, visto che nella riunione tecnica con la Maersk, del 12 Ottobre, ha comunicato di avere lavoro e attività per soli 232 lavoratori.
Dunque 42 sarebbero gli esuberi e quindi i dipendenti che rischiano di ritrovarsi fuori dal mondo del lavoro a seguito di scelte industriali che massimizzano il solo profitto senza nutrire alcun rispetto verso le regole sancite in Regione e condivise da tutti all’atto della sottoscrizione del rinnovato patto. Per i sindacati, ancora una volta l’azienda del cane a 6 zampe non rispetta le regole il che significherebbe anche far applicare la clusterizzazione delle attività attraverso l’utilizzo dei contratti nazionali venuti fuori dal confronto presso Confindustria Basilicata. In tal caso, le attività oggetto dell’appalto rientrerebbero nel Contratto Energia e petrolio. I sindacati lamentano invece di aver appreso che le società partecipanti alla gara hanno partecipato con un contratto diverso da quello previsto dalla clusterizzazione che avrebbe invece consentito il superamento del dumping contrattuale favorendo l’applicazione del corretto contratto nazionale in funzione delle attività prevalenti. La Maersk- dicono ancora i sindacati- si è resa disponibile ad avviare un confronto per verificare la sostenibilità del contratto di Energia e Petrolio ma non sono questi gli accordi sottoscritti sia in Confindustria che in Regione Basilicata. Il cambio appalto Maersk è il banco di prova dell’esigibilità delle regole per cui i sindacati chiedono alla Regione Basilicata che è garante del patto di sito di convocare immediatamente un incontro per rendere esigibili le regole che legano le estrazioni agli accordi regionali vigenti.