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FIBRILLAZIONE NEL PARTITO DEMOCRATICO MA, ORA PIÙ CHE MAI, SERVE UNITÀ!

VERSO IL CONGRESSO Lo sa bene l’onorevole De Filippo che è tra i più esperti insieme al senatore Margiotta

POTENZA. «In relazione ad articoli di stampa vorrei precisare che la mia candidatura alla segreteria del Pd semplicemente non esiste!». Parole e musica del sindaco senatore, Gianni Pittella il quale smentisce categoricamente il suo interesse al prossimo congresso regionale del Partito democratico. Nelle ultime ore si erano diffuse una serie di voci infondate sul conto delle prossime candidature che tra poche ore dovranno essere depositate. Il Pd ormai da anni non è una guida regionale letta, essendo stato commissariata. Tra le varie voci senza fondamento, come uno degli interessati, Santarsiero, ci conferma nella intervista di oggi, c’è quella della ricostituzione dell’asse SaLaM (Santarsiero, Lacorazza e Margiotta). Addirittura si è parlato di una cena che parrebbe non esserci mai stata. Tutto questo fa comprendere quanta fibrillazione ci sia in casa dem. L’ipotesi di una candidatura unitaria, della segretaria provinciale Locantore, ben viste anche negli ambienti romani, sembra non essere così granitica. A sostenerla con forse anche il deputato Vito De Filippo il quale però pur dovendo tenere botta fino alla fine, non sembra uno di quelli che ragiona come i muli, cioè con i paraocchi. E non è detto che per il bene del partito ove dovesse uscire un ulteriore ipotesi che possa unire i Dem, non possa essere disposto a rivedere la sua posizione.
D’altronde chi lo conosce sa bene che prima degli organigrammi, visto anche la sua importante carriera, mette al centro l’interesse della squadra. Anche perché, come Margiotta, è uno che la politica la conosce a fondo. E pensare che l’elezione del segretario regionale di Basilicata, possa essere l’unico elemento dirimente al fine di individuare le prossime candidature al parlamento e anche quelle in regione, è un grande errore.
Con ogni certezza, il prossimo segretario regionale del Pd sarà quello che indicherà le candidature al consiglio regionale degli assi del perimetro della coalizione. Ma non di certo sarà il plenipotenziario che potrà anche decidere le candidature bloccate per il prossimo parlamento ristretto. Questa resterà una competenza romana ,dunque oggi non è né utile, né intelligente aggio forse troppo sulla segreteria regionale. Per quanto ora più che mai il Pd ha bisogno di una svolta credibile se vuole provare ad arginare le destre e provare anche in Basilicata ad attestarsi intorno al 20%, con tutto ciò che ne con-segue anche in chiave di eventuali elezioni dei propri candidati. Un parlamento con una così forte riduzione dei parlamentari, infatti, con un Pd sotto il 20% in Basilicata in chiave romana non eleggerebbe proprio. Quindi si rischierebbe di fare solo le battaglie dei mulini a vento. Ecco perché in questo momento al partito serve una scelta unitaria per veleggiare in maniera spedita verso la riconciliazione con un sentimento popolare che nel tempo ha perso e che ha favorito personaggi come Bardi alla guida di questa regione, dimostratosi senza nè arte né parte e nemmeno troppo affezionato alla propria terra di origine. Dunque oggi più che mai serve che questo congresso non sia terreno di scontro, ma di unione. Anche se, stante le promesse, questa rischia di essere solo una pia illusione.

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