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IL “PREMIO BASILICATA” SPEGNE 50 CANDELINE E PREMIA L’OPERA OMNIA DI DON LUIGI BRANCO

L’onorevole dem De Filippo: «Maestro straordinario e uomo di cultura imponente»

Il Premio Letterario Basilicata conferito dal circolo Silvio Spaventa Filippi ha festeggiato il suo cinquantesimo genetliaco con una maratona culturale. A Sant’Arcangelo, presso il convento Santa Maria D’Orsoleo, si è svolto un convegno sul piano di resilienza e rinascita nazionale con rischi e opportunità per il mezzogiorno e le voca-zioni della Basilicata. Poi, si è passato al conferimento dei premi della sezione di Saggistica storica lucana.
Nell’ambito di questa sezione, intitolata alla memoria dello storico potentino Tommaso Pedìo, sono stati premiati ex aequo Elena Vigilante, autrice del saggio “Il fascismo e il governo del “locale”. Partito e istituzioni in Basilicata. 1921 – 1940″ ed. il Mulino, e Antonella Trombone per l’opera “Teresa Motta. Una bibliotecaria e un anno di vicende memorabili. Con lettere inedite di Francesco Barberi e Manlio Rossi Doria (1943-1949)” ed. Calice.
Michele Pinto con il libro “Scuola, maestri, società nella Basilicata liberale” Villani editore e Ruggiero Doronzo con “Fonti per la Regio Vulturis. Arte e devozione nella Terra di Ripacandida” quorum Edizioni, riceveranno una segnalazione.
La serata ha visto inoltre la consegna speciale dal Comune di Sant’Arcangelo di ben due premi speciali.
Uno di questi riconosci-menti speciali è stato riservato per l’opera omnia di don Luigi Branco. Ad essere soddisfatto di tale riconoscimento è stato il deputato dem lucano Vito De Filippo che con un post social ha reso omaggio alla figura di Don Luigi Branco: «Don Luigi e’ stato un maestro straordinario: uomo di cultura imponente in tutti i campi con una memoria prodigiosa conservata intatta anche con i suoi 90anni! Se dovessi scegliere nella mia formazione una personalità di riferimento non avrei dubbi: le passeggiate da liceale e da universitario nel corso di Sant’Arcangelo, le visite nella sua ricchissima biblioteca, i tanti intensissimi e lunghissimi dialoghi l’amore per Benedetto Croce e la storia meridionale, il monachesimo Basiliano, la letteratura, il latino, la filosofia, nascono dai suoi racconti, dalle sue parole! Don Luigi, sacerdos sine adiunctis, per dirla con le parole del beato Domenico Lentini, conserva fulgido e luminoso il suo ingegno, la sua esemplare semplicità, nitida nei valori e assoluta nei comportamenti! Un grande augurio per tanti, tanti anni ancora!»

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