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CARIELLO SBOTTA: «LA MAGGIORANZA NON C’È CONSIGLIO DIRETTO ORMAI DALL’OPPOSIZIONE»

REGIONE Scintille in Consiglio tra Forza Italia e Lega. Le lotte intestine del Carroccio destabilizzano i lavori. L’ira di Sileo: «Teatrino indegno»

Bardi ancora una volta assente, ma l’opposizione gli lancia un appello: «È una crisi reale e tangibile. Prenda atto della situazione»

Continuano i battibecchi e le zuffe all’interno della maggioranza in Regione Basilicata.
La costante assenza del presidente della Regione Bardi ha messo nuovamente la sua coalizione di centrodestra nelle condizioni di darsele di santa ragione. Una espressione non usata casualmente considerato i toni duri che si sono utilizzati nell’ultimo Consiglio regionale, ancora una volta sciolto per mancanza del numero legale.
A farsi guerra, ormai non più tanto velata, sono Forza Italia e Lega.
A mantenere i numeri e permettere lo svolgimento dei lavori sempre e solo l’opposizione.
È questo il quadro che va delineandosi da diversi mesi a questa parte a causa dell’impantana-mento del governatore per risolvere la crisi di maggioranza.
I toni si sono fatti ancora una volta duri sulla legge sul rischio sismica presentata dal consigliere forzista Enzo Acito che non sarebbe vista di buon occhio sia dall’assessore al ramo Donatella Merra (Lega) che dal suo collega di partito Massimo Zullino. Zullino infatti intervenendo in Aula ha da prima difeso il lavoro dell’assessora, assente durante i lavori, e ha poi evidenziato come una legge del genere meritava maggiori chiarimenti nella Commissione dedicata e che in tutto ciò il Dipartimento della Merra era già proiettato verso adempi-menti sul tema. Un intervento concitato non solo riferito ai colleghi forzisti, promotori della lega, ma anche verso alcuni suoi colleghi di partito. Tanto da in-durre lo stesso Zullino ad abbandonare i lavori dell’Assise mentre era ancora in corso.
Una proposta di legge che per ben due Consigli ha visto in Aula consumarsi lo strappo tra le due forze di maggioranza.
Strappo che inevitabilmente è stato rimarcato dall’opposizione. In-fatti, non è mancato il commento del capogruppo di Italia Viva, Luca Braia, che ha fatto notare come «Il Consiglio regionale può ormai proseguire il suo lavoro grazie al-la presenza costante dell’opposizione nel garantire i numeri. E che l’Aula è diventato il terreno di scontro di una maggioranza per nulla coesa ed unita».
«È una crisi reale e tangibile del concetto di democrazia e del senso delle istituzioni. La Basilicata è a rischio, non giriamoci attorno. Bardi prenda atto della situazione è metta fine all’agonia in cui tutta la Basilicata è costretta». A fargli eco anche il capogruppo pentastellato, Gianni Leggieri, che in modo più pacato ha provato a mediare tra forzisti e leghisti evidenziando però che l’immagine che si stava dando in Consiglio non era certo delle migliori.
Dalla maggioranza solamente il presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala (Lega), ha cercato di smussare i toni accesi della discussione. La sua difesa di ufficio è servita ben poco però, considerato che il leghista Pasquale Cariello chiedendo di intervenire ha rincarato la dose. Il leghista senza troppi giri di parole ha ammesso che nella coalizione di centrodestra c’è e come un problema: «La maggioranza non c’è. È ormai l’opposizione a dirigere il Consiglio». E poi ancora: «Ci sono consiglieri in questa Aula che non discuto dei punti all’ordine del giorno, è questo il tema. Purtroppo la maggioranza non c’è» ha infine sbottato Cariello.
Parole che hanno lasciato il segno e che hanno costretto il presidenze del Consiglio a sospendere la seduta. Lo scontro però a detta dei presenti è continuato an-che fuori dall’Aula e ha visto consiglieri di maggioranza non ripresentarsi in Assise. Tanto che anche ieri la seduta una volta ripresa è stata subito sciolta per mancanza del numero legale. In discussione doveva esserci la pdl a firma della Consigliera della Lega Dina Sileo sull’infermiere di Famiglia. Discussione che non ha mai preso il via come dicevamo prima per mancanza del numero legale. La leghista non ha però nascosto la sua ira, scrivendo subito sulla sua pagina Facebook contro la sua stessa maggioranza: «Cade il numero legale su mia Pdl infermiere di famiglia. Irresponsabilità verso i lucani tanto della maggioranza quanto della opposizione. Eh si perché anche loro hanno sottoscritto la legge….! Teatrino indegno».
Certo la Sileo punta il dito contro l’opposzione, rea secondo la leghista di aver cofirmato la Pdl e quindi doveroso a nel rimanere in Aula. Va però ricordato che in numeri in Consiglio non spetta certo all’opposizione garantirli, ma alla maggioranza di cui la stessa Sileo fa parte.
E così dopo la sfuriata di Cariello e l’ira della Sileo, Bardi non potrà più girarsi di schiena come se nulla fosse successo. Non potrà neanche più dire che la situazione è sotto controllo, anzi. Forse è arrivata l’ora, una volta per tutte, come chiesto anche dall’opposizione e rimarcato dalla leghista Sileo che si metta fine a questo teatrino e che il governatore lucano prenda in mano le redini e decida sul futuro della politica regionale.

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