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TRA LA STAGIONE DEI CONCORSI E LA LISTA DELLA SPESA, IL PARADOSSO DEGLI IDONEI

Con l’ordine di Busciolano sullo scorrimento della graduatoria, chi verrà “pescato” in Regione guadagnerà di più di chi l’Avviso pubblico lo ha vinto

In Regione la «stagione dei concorsi» corrisponde anche, in una delle varie sottocategorie delle inesattezze terminologiche utilizzate dal presidente Bardi, i suoi slogan non rappresentano la realtà, al “gioco degli idonei”. La Giunta regionale di centrodestra, a metà settembre scorso, ha approvato il Piano triennale dei fabbisogni di personale della Regione per il triennio 2021-2023. Nella circostanza, l’esecutivo regionale già si è esibito in più passaggi acrobatici riguardanti conti e numeri che faticano a quadrare per come esposti. In aggiunta, ormai le ingerenze politiche nelle gestione amministrativa, a via Verrastro, nonostante la violazione della Costituzione che impone netta e chiara separazione, vengono persino protocollate, è arrivata, ora ad ottobre, la “lista della spesa” del capo di Gabinetto di Bardi, Michele Busciolano, inoltrata al “timoniere” dell’ufficio Personale, Gerardo Travaglio, sempre pronto ad assecondare i desiderata senza nulla eccepire, e, alla fine, sia per questioni di legge, per alcuni aspetti, che per questioni di inopportunità, per altri, i paradossi non potranno che emergere. Dal mazzo, la nota di Busciolano ne offre di molteplici, anche il seguente: in Basilicata meglio non vincerli i concorsi poichè da idonei si fa più fortuna, economica e di posizione. L’idoneo non vincitore in un concorso pubblico, precisazione in aiuto alla memoria, vanta una posizione non di diritto al posto, ma di mera aspettativa all’assunzione, atteso che l’Amministrazione conserva la discrezionalità di procedere allo scorrimento della graduatoria o di ravvisare ragioni nel senso dell’espletamento di un nuovo concorso, «ovvero della soppressione del posto». La Giunta regionale lucana ha redatto le tabelle del Piano in questione, specificando, per ogni annualità, quanti sono i posti disponibili per i dirigenti, quanti i posti di categoria D, quanti quelli di categoria C e via discorrendo. Ciò, attiene all’ordinario. Busciolano, «d’ordine del Presidente», andando oltre le proprie competenze ha cominciato a mettere le mani nelle assunzioni iniziando qua e là a comunicare quali e dove saranno con mobilità volontaria, quali le stabilizzazioni e quali, tra le altre cose, da ricordare che in maniera apparentemente non logica ha chiesto pure 1 amministrativo-contabile che abbia il requisito dell’iscrizione all’Albo dei giornalisti, tramite scorrimento di graduatorie «di altre pubbliche amministrazioni, da ricercarsi, prioritariamente, presso amministrazioni rientranti nel Sistema Basilicata»: Aziende sanitarie ed Enti strumentali sub regionali. Incrociando il profilo «economico finanziario» con quella che, dati i riferimenti di Busciolano, appare l’unica graduatoria valida disponibile in regione, non è difficile individuare quale sia la “classifica” che verrà prodotta. Che sia l’unica, per la Regione non dovrebbe essere un mistero, visto anche il carteggio con l’Azienda sanitaria locale di Potenza, sia per via del “concorsone unico” che delle contestazioni del presidente della quarta Commissione consiliare, Zullino. Di tutti gli Enti ai quali Travaglio ha scritto, a rispondere, fino a prova contraria, dovrebbe essere solamente l’Asp che dalla stessa graduatoria, il concorso pubblico ha, come da indizione ed esperimento, riguardato una sola assunzione, ha già proceduto a contrattualizzare anche il secondo e, quindi, il primo della fila degli idonei. La stessa graduatoria è tuttora sub judice per via del ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) per la Basilicata da parte di una delle partecipanti, anche lei idonea. Il “gioco degli idonei” quasi consiste in un dribblare la legittimità amministrativa per raggiungere quella zona grigia garantita dove la linearità e la razionalità dell’operato può come vacillare a piacimento. Non si comprende neanche perchè sul totale dei posti disponibili per Dirigenti, Busciolano richieda proprio questo tramite lo scorrimento della graduatoria lasciando intendere, come se poi la scelta fosse del Gabinetto, che per gli altri verrà fatto un concorso. Ad ogni modo allo stesso “gioco degli idonei” si è da poco iscritto anche l’Irccs Crob di Rionero in Vulture che con l’adeguamento del Piano dei fabbisogni del personale pure pare ne pescherà altri 2, di idonei. Chissà chi tra la Regione e il Crob farà prima. Per gli idonei interessati la destinazione cambierebbe non poco: via Verrastro o Vulture-Melfese. Ad ogni modo quello del nosocomio rionerese è solo un aggiunta a favor di cronaca. Il nodo focale della “lista della spesa” di Busciolano è un altro: il paradosso del conviene, in Basilicata, perderlo un concorso, invece che vincerlo. Chi ha vinto il concorso pubblico dell’Asp starà peggio di chi verrà “pescato” in Regione. Quest’ultimo ogni annualità si ritroverà sul conto corrente una cifra maggiore, a titolo di compenso retributivo, rispetto a colui che staccandolo nettamente in punteggio ottenuto dalla Commissione esaminatrice, al concorso è arrivato primo. Differente, inoltre, anche la posizione lavorativa: se la Regione è l’apice del sistema Basilicata, l’idoneo “pescato” è già ai “piani alti”. Proseguendo, si comprende come tutto ciò che ne consegue, ne risulterà invertito. Semplificando, l’idoneo sarà come il controllore, da via Verrastro, del vincitore di concorso. Una sorta di indiretto superiore di chi al concorso pubblico lo ha “battuto”.

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