GLI INCIDENTI STRADALI FIGLI DEL VIRILISMO MACHISTA
Lettere lucane
Non è stato un fine settimana positivo per la sicurezza stradale in Basilicata. Due persone, purtroppo, sono decedute: una a Palazzo San Gervasio, e una a Venosa. Sono circa tremila, in media, le persone che in Italia ogni anno muoiono in incidenti stradali. Sicuramente le leggi vigenti in materia di circolazione stradale sono un buon deterrente, ma ci vuole qualcosa in più, e questo qualcosa in più ha a che fare con l’educazione. A me piace molto guidare, e ogni anno faccio almeno ventimila chilometri. Ma per strada vedo comportamenti agghiaccianti: gente che lampeggia ossessivamente, sorpassi azzardati, finanche in curva, sorpassi a destra, ingressi in autostrada senza guardare, sfrecciate a 200 km/h, ecc. A volte tutto questo con il solo obiettivo di guadagnare qualche secondo o qualche minuto di vantaggio. Io avverto che molti si mettono alla guida per dimostrare una sorta di supremazia virile e machista. Li osservo furtivamente e li vedo incarogniti, performativi, carichi, evidentemente, di frustrazioni e di sensi di inferiorità. Probabilmente la loro convinzione è che alle donne piaccia molto, un uomo sicuro e temerario; ma comunque stiano le cose, io trovo questa gara adolescenziale estremamente pericolosa e irresponsabile, perché gli incidenti coinvolgono spesso persone che, pur non essendo lumache, si mettono alla guida sapendo che ogni auto è, in fondo, una bomba potenziale. Un giorno sulla Potenza-Melfi ho visto fare un sorpasso così azzardato che mi sono chiesto se la vita possa davvero valere così poco, per certa gente. Aggiungo che il problema ce l’hanno sopratutto gli uomini. Perché le donne, che sono più razionali e mature, guidano mediamente con maggiore prudenza. Piccolo consiglio, dunque: di essere uomini forti dimostratelo in altre maniere, perché di morire per la vostra nevrotica sindrome del pene corto non abbiamo nessuna voglia.