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DAI CARABINIERI SIA IL PADRE DI DORA CHE LE SUE AMICHE

Sentiti a sommarie informazioni, hanno delineato agli investigatori che indagano sul suicidio i rapporti tra la 30enne e il fidanzato Capasso

Massimo riserbo sulle testimonianze rese nel pomeriggio di ieri da Giovanni Lagreca e da quattro amiche di Dora per fare chiarezza sulla morte della trentenne deceduta a Potenza.
Ascoltati a sommarie informazioni, come aveva già preannunciato il legale della famiglia di Montesano sulla Marcella Renivaldo Lagreca, i cinque si sono presentati dinnanzi ai Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza per dare la loro versione dei fatti e soprattutto per testimoniare su quello che era il rapporto di coppia tra Dora Lagreca e Antonio Capasso. Cinque testimoni chiave, dunque, che potrebbero aver dato delucidazioni e potrebbero aver permesso agli inquirenti di comprendere meglio cosa sia accaduto la notte tra l’8 e il 9 ottobre quando, a seguito di una serata in un locale potentino, la donna sarebbe volata giù dal quarto piano di una mansarda di Via Di Giura nel quartiere residenziale di Parco Aurora.
Il padre della trentenne stando a quello che ci conferma il legale della famiglia avrebbe ribadito il concetto secondo cui la figlia non potrebbe aver commesso un gesto così estremo essendo una ragazza piena di vita, con tanti progetti in mente e anche con la voglia di costruirsi una famiglia. Avrebbe parlato, il padre, di quel rapporto definito «conflittuale basato su un amore tossico, fatto di litigi, sferzate, gelosie talvolta anche morbose che più volte avrebbero fatto temere per l’incolumità della ragazza».
E anche il rapporto di Capasso con la famiglia della fidanzata – stando a quanto trapelato – «non sarebbe stato ottimale tanto che il giovane poche volte sarebbe andato a casa dei futuri consuoceri». Stessa cosa avrebbero affermato anche le amiche di Dora a cui lei, come sfogo, inviava anche alcuni vocali tramite WhatsApp in cui si lamentava del rapporto con Antonio. «Un rapporto fatto a volte anche di parole forti, offensive, in cui Dora si sentiva fragile ma comunque decisa a tener testa al fidanzato».
Stando a queste testimonianze, la posizione di Antonio Capasso – che ora è indagato solo per istigazione al suicidio – potrebbe complicarsi ma a delineare la realtà delle cose saranno i risultati dell’autopsia che dovrebbero arrivare tra un mesetto circa ed i rilievi condotti dai carabinieri del Reparto Investigativo Speciale nel monolocale di via Di Giura. Ricordiamo che al momento del ritrovamento in terra del cadavere di Dora la donna era completamente nuda e – secondo le indiscrezioni da noi raccolte – presentava il torace fracassato ma nessuna lesione alla testa.
Il fidanzato – chiamando i soccorritori – avrebbe dichiarato che Dora Lagreca sarebbe caduta dal balcone perché ubriaca, ma il test alcolemico effettuato su sangue mentre era agonizzante avrebbe dato esito quasi nella norma, facendo presupporre che la ragazza avesse bevuto solo qualche cocktail senza alcuna esagerazione. Una vicenda complessa dai toni ingarbugliati che soltanto gli esami autoptici potranno aiutare a capire.

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