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RIMPASTO DI GIUNTA, RITORNA IL NOME DI TADDEI MA AD AVERE UNA CHANCE VERA È LATRONICO

REGIONE Da Roma i forzisti ripropongono la solita carta, depistaggio o insuccesso? FdI punta a 2 assessori esterni: l’intoccabile Rosa e il primo dei non eletti a Matera

POTENZA. Il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi è parso più che mai determinato nel lasciare sulle spine i suoi consiglieri, dopo mesi di tensioni e lotte intestine in vista di un eventuale rimpasto di giunta e delle ultime nomine da effettuare. Eppure sono diverse le ipotesi che si stanno susseguendo in queste ore con un quadro molto frastagliato atteso e considerato che il governatore è chiamato ancora a fare le ultime nomine degli Enti strumentali.
Dopo annunci e proclami mai messi in atto con insistenza però in questi giorni si ritorna a parlare del fatidico rimpasto di giunta. Due le ipotesi che circolerebbero con insistenza all’interno del Palazzo di Via Verrastro che ricordiamo essere sempre più torre d’avorio considerato che in Regione è tornato a farsi vivo l’assessore regionale alle Attività produttive, Franco Cupparo, decisivo nell’aprire la crisi della giunta regionale con l’annuncio, giusto un mese e mezzo fa, delle sue dimissioni. In queste settimane nonostante le dimissioni irrevocabili Cupparo ha continuato ad esercitare la funzione assessorile come se nulla fosse. Partecipando ad incontri, conferenze e inviando comunicati stampa. E nonostante sembrerebbe che le indagini a suo carico si stia allargando sempre più. È notizia di pochi giorni fa che ci sarebbero delle evoluzioni giudiziarie a carico dell’assessore alle Attività produttive, anche se gli inquirenti continuano a mantenere il massimo riserbo. Ma tornando al rimpasto di Giunta le ipotesi in campo che starebbero prendendo sempre più piede sarebbero due.

IPOTESI 1: RIMPASTO DI GIUNTA+PRESIDENZA DEL CONSI-GLIO
La prima ipotesi, come già più volte anche da noi scritto, vorrebbe un rimpasto non prima del 6 novembre: data in cui anche il mandato dell’attuale ufficio di presidenza del Consiglio è in scadenza.
In questo modo i partiti, oltre ad avere sul tavolo delle trattative le 5 caselline dei posti in giunta nè aggiungerebbero una sesta, quella della presidenza del Consiglio (attualmente ricoperta da Cicala della Lega) con annesso incarico anche dei vice presidenti. Questi ultimi due come si sa da prassi spetterebbero uno alla maggioranza e uno all’opposizione. In questo modo oltre ai 5 assessori e l’incarico da presidente del Consiglio, sul tavolo ci sarebbe anche quella “mezza” postazione del-la vicepresidenza che in questo momento ad esempio è nelle mani di Fratelli d’Italia con Vincenzo Baldassarre.
Una ipotesi questa che renderebbe uno spazio di trattative decisamente più ampio. Fratelli d’Italia, la pattuglia politica più cospicua in Consiglio, ad esempio potrebbe cosi giocarsi diverse chance di avere un altro incarico avendo al momento un solo assessorato a disposi-zione.
Ovviamente il ragionamento vale per tutti i partiti della maggioranza, anche se FI o Lega dovessero perdere un assessorato nel rimpasto l’altra casellina potrebbe subito essere occupata dalla presidenza del Consiglio. Un modo per riequilibrare nettamente le posizioni in maggioranza. Ogni partito della coalizione, e cioè Lega, FI, e FdI avrebbe ro cosi due rappresentanti ciascuno.

IPOTESI 2: DUE ASSESSORI ESTERNI

La seconda ipotesi che sembra prendere piede cambia poco rispetto alla prima. In ballo ci sarebbero sempre le stesse postazioni: 5 in Giunta e 1 e mezza nell’Udp del Consiglio con annessa vicepresidenza. Si vorrebbe sempre attendere novembre, per avere certamente una chance per chiudere equamente le trattative ma se i partiti dovessero trovare prima la quadra lo scema sarebbe: 2 postazioni ciascuno.
In ballo però ci sarebbe l’ipotesi di un’altro assessore esterno oltre a Rosa, ma vediamo meglio come.

LO SPAURACCHIO TADDEI
Sembra ormai una prassi quella di indicare ogni qualvolta è disponibile una postazione, come già avvenuto in passato (probabilmente come nome da bruciare ndr.), Vincenzo Taddei. Anche questa volta secondo fonti Romane nel rimpasto di Giunta che vedrebbe definitivamente fuori l’assessore Cupparo i forzisti si vorrebbero giocare la carta di Taddei. Per l’amore di verità va però detto che ogni qualvolta, da due anni a questa parte, è stata impredicata una possibile nomina sia per enti che all’interno stesso della Regione le fonti romane indicavano sempre Taddei come possibile papabile. Ovviamente anche questa volta riportiamo l’indicazione con il beneficio del dubbio. Perchè ormai non riusciamo più a comprendere se si tratta di una strategia per “depistare” o se veramente si tenta di inserire Taddei in qualche casellina ma il nome appare così indigesto da non essere mai accettato.
Oltre a Taddei però tra i nomi che si vociferano in maniera sempre più insistente per un ingresso in Giunta c’è quello di Cosimo Latronico che avrebbe rifiutato la guida dell’Arlab, come abbiamo più volte raccontato, in quanto il ruolo a La Cascina Costruzioni gli sta più che bene, anche da un punto di vista economico. Ma è ovvio ed evidente che non rifiuterebbe mai l’incarico assessorile che certamente gli conferirebbe quel giusto protagonismo all’interno della Regione Basilicata di cui spesso è volentieri è stato anche opposi-zione quando fu candidato presidente. In que-st’ottica è chiaro che potrebbe desistere dal-l’attuale incarico che riveste a La Cascina per un situazione certamente diversa da quella che gli era stata prospettata anche per la guida dell’Arlab.
Il suo nome prende quota fortemente per due indizi. Il primo riguarderebbe la questione dell’intoccabilità dell’assessore Gianni Rosa. Da Roma il partito della Meloni avrebbe ribadito come il fondatore lucano di FdI Rosa è l’unico che non può essere sostituito in giunta. Con questa indicazione imprescindibile l’unico modo per far restare dentro Rosa sarebbe quello di applicare lo stesso metodo utilizzato per lui. E cioè nominare un altro assessore esterno. Questa volta però della provincia di Matera, proprio per equilibrare le cose. Nell’idea di Bardi l’assessorato in più spetterebbe a FdI al momento con un solo assessore, in quanto divenuta dall’inizio della legislatura una componente con ben 4 consiglieri. Una forza in più di Forza Italia che con 3 soli consiglieri conti ben due assessori. Insomma, l’idea sarebbe quella di togliere un assessorato a Forza Italia, tra Cupparo e Leone, per concederlo a FdI. Accanto a Rosa ci sarebbe Latronico, anche lui esterno e primo dei non eletti ma del materano. In questo modo FdI conserverebbe lo status quo con due assessori, due esterni, rappresentando entrambe le province e affidando l’incarico ai due primi dei non eletti nel partito della Meloni

LATRONICO IN POLE, AVREBBE GIA’ IL DG

Il secondo indizio forte che spinge su Latronico è che pare non essere un caso il fatto che sia stato nominato Dg alle Attività Produttive Canio Sabia. Il neo Dg condivide il per-corso di Comunione e Liberazione di Don Sturzo proprio con Cosimo Latronico. Non solo. Proprio Sabia nelle varie esperienze politiche è stato membro della segreteria politica di Latronico, anche in Regione quando quest’ultimo è stato consigliere di via Verrastro. Se a questo aggiungiamo anche in vista del rimpasto quello che dovrebbe certamente saltare è Cupparo alle Attività Produttive e che quindi il neo Dg è persona che ha già lavorato con Latronico e che condivide anche determinati percorsi insieme è facile immaginare che se dovesse andare una delega assessorile a Latronico questa sarebbe certamente alle attività produttive.

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