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IL POPULISMO HA FINITO LA SUA FORZA ALLE ELEZIONI, VINCE IL RIFORMISMO

LA RIFLESSIONEIl sindaco di Moliterno Rubino commenta il voto amministrativo e lancia un messaggio politico chiaro

POTENZA. Sono stati 26 i Comuni lucani andate alle urne in questa tornata elettorale per il rinnovo della amministrazioni. Il dato già all’indomani dello spoglio, con il caso emblematico di Melfi (uno dei pochi comuni al di sopra dei 15mila abitanti), ha fatto emergere come i classici partiti senza una coalizione aperta a nuove forze politiche non ha dato nessun risultato eclatante. Anzi. Il caso di Melfi è stato più che eclatante se si considera che Giuseppe Maglione ha vinto al primo turno, senza bisogno di passare dal ballottaggio con una coalizione allargata sul modello Draghi, certamente destinata a fare storia in una Regione come la Basilicata che dopo oltre 20 anni di centrosinistra vede ora un governo regionale a trazione FI-Lega che strizza l’occhio, neanche troppo velato, anche ad altre forze partitiche.
Insomma, il populismo pare aver appeso le scarpe al chiodo. A dare una lettura sull’ultima tornata elettorale con una nota, che pubblichiamo integralmente di sotto, che sottolinea la forza del riformismo è Antonio Rubino, sindaco di Moliterno ed esponente di Italia Viva. L’offerta populista e sovranista esaurisce presto la sua forza perché non è in grado di costruire, è solo roboante propaganda.
Vince un modello di riformismo che guarda alla società in cui viviamo, è progressista e non vive di nostalgie. Emerge forte l’astensione: elemento normale delle democrazie occidentali ma che traccia solchi tra “popolo” e “politica”, tra “cittadini” e “istituzioni”.
Vincono candidati credibili che incarnano idee di rinnovamento.
Non vi sono trionfi o disfatte, come nella narrazione di due poli opposti di un bipolarismo che nella realtà non esiste.(Esistono dinamiche locali e ricomposizione del quadro politico nazionale. Poche tendenze chiare.) Come sempre non è l’espressione del voto il problema, ma l’interpretazione che se ne trae.
Può nascere un nuovo polo moderato e riformista che, sulla base di una operosa umiltà, torni a rendere la politica strumento di costruzione e non fine di una slavina di messaggi contrastanti. Auguri a tutti i nuovi sindaci eletti: avranno l’impegno più bello che si possa avere!

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