FESTA ESTRADATO DALLA GERMANIA IN ITALIA E GIÀ PURE INTERROGATO
Il 30enne di Melfi lo scorso 12 agosto aveva investito un bimbo di sei anni e sua sorella di 13 ed era fuggito all’estero
Pierpaolo Festa è tornato in Italia. Estradato dopo due mesi di detenzione in Germania, è stato associato al carcere di Rebibbia ed interrogato ieri mattina dal gip del Tribunale di Potenza Ida Iura in merito all’incidente del 12 agosto scorso in via Foggia a Melfi in cui rimasero coinvolti due fratellini, un bimbo di sei anni e la sorella di tredici, travolti dall’auto del giovane. Al momento dei soccorsi il bambino risultò essere quello più grave, riportando un trauma cranico e venendo poi operato anche al femore. Per il piccolo anche un periodo di coma farmacologico al Santobono di Napoli. Per la ragazzina, invece solo qualche giorno di ospedale e lievi ferite a livello ortopedico. Nel corso dell’interrogatorio Pierpaolo Festa- che deve rispondere di tentato omicidio stradale e omissione di soccorso- ha spiegato la dinamica dell’incidente: percorrendo via Foggia doveva svoltare verso la stazione e quindi in via Grosseto ma all’improvviso ha visto uscire i bambini da dietro una fila di macchine e non è riuscito a non travolgerli. Incalzato dal Pubblico Ministero Antonella Mariniello, Festa ha ammesso le sue responsabilità ma sulla successiva fuga ha dichiarato che «è stato preso dal panico e che quindi si è allontano dal luogo del sinistro anche per il timore della reazione della gente accorsa nel frattempo sul luogo del sinistro».
Alla luce delle sue dichiarazioni, potrebbe per tanto configurarsi anche un concorso di colpa con ciò che ne deriva anche da un punto di vista giuridico in considerazione che i minori erano da soli. Pier-paolo Festa era stato rintracciato in Germania ed arrestato dalla polizia tedesca: all’esame alcolemico sarebbe risultato lievemente positivo, cosa che – per la magistratura inquirente – avrebbe avvalorato l’ipotesi della guida in stato di ebrezza al momento dell’incidente. Ma non si può però dire con certezza che quando ha travolto i bambini avesse davvero bevuto, «considerato che nella fuga ha fatto delle soste» – come ha dichiarato lui stesso- e che nella disperazione del momento potrebbe aver bevuto alcolici. Fermato dalla polizia tedesca, la sua auto presentava chiari i segni dell’incidente tanto che oltre alla peluria, presumibilmente i capelli del bambino, sono state riscontrate tracce ematiche. Al termine dell’interrogatorio il Pm Mariniello ha chiesto la conferma della detenzione in carcere sulla quale si dovrà esprimere nelle prossime ore il Gip Iura.