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«LUSINGATA SE BARDI MI VOLESSE IN GIUNTA MA AL MOMENTO NON È UN’IPOTESI IN CAMPO»

L’INTERVISTA Ivana Pipponzi riconfermata consigliera regionale di Parità: tra bilancio del lavoro svolto e iniziative del nuovo mandato

POTENZA. Prima intervista all’avvocata che resterà in carica per il prossimo quadrienno come consigliera regionale di Parità, Ivana Pipponzi.
Tra bilancio del lavoro svolto e iniziative del nuovo mandato Ivana Pipponzi ha ben chiara la sua mission: rendere la parità di genere non un mero adempimento legislativo ma una valorizzazione a 360 gradi del vero valore delle donne. Dalla politica al mondo del lavoro la consigliera regionale di Parità continua la sua battaglia per un politica di genere made in Basilicata.
Ivana Pipponzi, al secondo mandato come Consigliera di Parità. Un bel peso in termini di responsabilità. Come procede questa “seconda parte” della sua avventura?
«Sono al secondo mandato di questo incarico che per me ha costituito una importantissima esperienza per sviluppare promozione della parità e delle pari opportunità e contrasto alle discriminazioni di genere sul posto di lavoro. Il divario di genere purtroppo è ancora un tema stringente ed attuale in Basilicata, da qui la mia proposta di istituire il gender procurement nei bandi pubblici. Naturalmente porterò avanti tutte le azioni e le attività di contrasto alle discriminazioni sul posto di lavoro con particolare riferimento all’Osservatorio sullo smart working in ottica di genere (il primo istituito in Italia tra le Consigliere di parità). Mi dedicherò, poi, alle azioni di prevenzione alle violenze e soprusi sul lavoro, soprattutto quelle che coinvolgono le donne migranti ed oggetto di tratta, specie alla luce dell’importante indagine del Procuratore Distrettuale, dott. Curcio».
Giunte e quote di genere. Si è da poco votato in molti Comuni della Basilicata. In tal senso ha fatto un appello ai nuovi sindaci per il rispetto delle quote nelle formazioni che stanno per varare. Gianni Pittella a Lauria è stato tra i primi a seguire il suo monito: i 5 nominati sono composti da 3 uomini e 2 donne…

«I Comuni lucani hanno da poco votato e sono stata molto soddisfatta per il numero di donne consigliere elette, in numero sempre crescente. Segno che tutta l’azione che abbiamo portato avanti in termini di cultura paritaria e presenza delle donne in politica, sta producendo i suoi effetti. Dal 2017 invio periodicamente note esplicative ai sindaci sulle regole da seguire per una corretta composizione delle giunte. Il mio monito non è mancato neanche questa volta e sono soddisfatta nel verificare che i sindaci virtuosi già si sono messi all’opera da questo punto di vista, valorizzando al massimo le donne ma è evidente che nella composizione
della giunta le stesse non dovranno ricoprire i soliti minori incarichi assessorili. Mi piacerebbe che fossero valorizzate appieno attribuendo loro responsabilità di ogni genere, così si riuscirebbe veramente a dimostrare che sono capaci e competenti, lungi dal rappresentare un mero adempimento legislativo di quota rosa».

A proposito di quote nelle Amministrazioni. In questi giorni su Cronache Andrea Di Consoli ha stigmatizzato la vicenda Viggianello. È importante che le donne non siano strumentalizzato, ma non le pare che non dovrebbero nemmeno prestarsi a strumentazioni di questa portata?
«Con riferimento a Viggianello già mi sono espressa all’indomani della pubblicazione delle liste perché risultava quanto mai particolare che ci fosse un contrapposizione tra maschi e femmine, con una lista tutta al maschile ed una tutta al femminile. Ripeto mi è sembrata quanto mai particolare questa netta contrapposizione perché sono sempre convinta che non ci debbano essere contrapposizioni tra generi. Proprio l’unione genera uno scambio virtuoso di competenza e sensibilità specifiche. In effetti successivamente con l’elezione abbiamo compreso che questa lista al femminile era una cosiddetta lista ci-vetta e quindi ho stigmatizzato la cosa, anche evidenziando che non fosse stata una bella pagina della politica locale. Mi spiace che le donne si siano prestate a questo giochetto che marginalizza ancora di più la loro condizione. Voglio sperare che nella composizione della giunta il sindaco di Viggianello sappia riparare alla gaffe con una giunta tutta rosa».
A proposito di quote di genere. Nel rimpasto di Giunta di cui si parla in Regione, sta circolando anche il suo nome come una delle papabili assessore, su spinta di alcune associazioni del mondo femminile…

«Sì, ho letto anche io qualcosa a riguardo. Innanzitutto mi sia consentito di dire che la cosa mi inorgoglisce molto. Evidente-mente il lavoro svolto in questi anni è stato compreso e apprezzato. Per amore della verità, però, non mi risulta al momento che l’ipotesi di un mio coinvolgimento in Giunta abbia un fondamento. Almeno posso dire con certezza che non sono stata interessata della cosa. Tanto più che con le diverse progettualità al momento in campo sul fronte di genere non ho mai pensato a un mio impegno diverso da quello di Consigliera di Parità. Per l’amor del cielo, tutto quello che ho finora fatto l’ho fatto per amore del nostro territorio e, ovviamente, se dovesse arrivare una chiamata per un ruolo diverso da quello che svolgo attualmente nell’interesse della nostra Comunità di certo non sfuggirei se il mio apporto fosse necessario. Ma per stare alla realtà è una ipotesi che al momento non è in campo, almeno per quanto io ne sappia».

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