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«CAMBIAMENTO» FARLOCCO E COI MESI CONTATI: AD AGOSTO I DG SCADRANNO

Per i riconfermati in Regione, ma cambiati di posto la durata è sempre triennale a partire dal 2019: in estate nuove sorprese

Il presidente Bardi sul rimpasto dei Direttori generali delle Direzioni (Dipartimenti) regionli ha gridato al «cambiamento»: tra meno di un anno allora, sarà il cambiamento del cambiamento. Su 8, ne ha confermati 4, congedando l’indagato Esposito, il già dimissionario Caivano, neanche menzionato tra i «non si confermano», e il subentrato a Busciolano all’Ambiente, Galante, così cambiando semplicemente gli altri di postazione, ovvero tecnicamente assegnandoli ad altra funzione.
A Bardi piace mescolare le carte e ad agosto dovrà rifarlo, necessariamente. Così quando avrà ottemperato all’adempimento burocratico, potrà nuovamente gridare al «cambia-mento».
Se per Emilia Piementose (Dg Agricoltura), Alfonso Morvillo (Dg Programmazione e la gestione delle risorse strumentali e finanziarie), e Roberto Tricomi (Dg alle Infrastrutture e Mobilità), e per Canio Alfieri Sabia (Dg alle Attività produttive) il mandato triennale è inteso con decorrenza dal 1° novembre prossimo previa sottoscrizione del contratto, per i “ruotati”, e quindi Panetta, Tripaldi, Santoro e Del Corso, così non è. Per questi, la «conferma» è nell’ambito della durata triennale del con-tratto stipulato nell’agosto 2019. Sottoscriveranno un addendum, come previsto, e poi tra meno di 1 anno scadranno.
Di base, la rotazione è considerata uno strumento ordinario di organizzazione e di utilizzo ottima-le delle risorse umane. Il meccanismo, tuttavia, è più complicato di quanto si possa immaginare, tan-to che se mal attuata, in as-senza di una visione organica dell’azione amministrativa e delle priorità dell’amministrazione, rischia di comportare disfunzioni e rallentamenti.
La visione organica, Bardi non sembra averla pur continuando ad abusare dell’espressione «macchina amministrativa». Ha cambiato, magari nell’intento di risolvere anche “grane” più affini alla sfera dei dissidi caratteriali. Diversamente, per la sostituzione anticipata dei nominati nel 2019, Bardi sarebbe dovuto scendere nei dettagli dei motivati gravi motivi, delle viola-zione di leggi o, ancora, del principio di buon andamento e di imparzialità della Pubblica Amministrazione. Evitando, ha preso la scorciatoia, anche se dal risultato ottenuto, le imperfezioni si notano. I rumors continuano a ri-portare di come tra i ri-confermati, le priorità di spostamento interessava-no Liliana Santoro, ex Dg alla Stazione unica appaltante Suarb, e Maria Car-mela Panetta, ex Dg di Cupparo alle Attività produttive. La prima assegnata all’Ambiente, la seconda al Personale. Se così è, tra meno di 1 anno, il presidente Bardi potrà liberarsene di diritto. Chissà quale “mariniellata” verrà escogitata per l’occasione.
Tante quelle sfornate dal capo Ufficio stampa dell’esecutivo regionale, Mariniello, che tra le già cit-te da Cronache lucane nei giorni scorsi, altre ne sono rimaste fuori. Tra queste, meritevole di menzione la seguente: «Dalla Giunta Regionale della Basilicata sono stati indicati i Direttori generali delle Direzioni (non più Direttori generali di Di-partimento), in ossequio al nuovo ordinamento regionale».
La Giunta regionale non ha indicato proprio nulla. In «ossequio» alla “Pieni Poteri”, gli assessori tutti, compreso il dimissionario (?) Cupparo, hanno se-plicemente gli utili inutili votando la «proposta del Presidente».

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