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RAPINA ALL’EUROBET A POTENZA, TRE GLI ARRESTI I PM SALVIA E MONTEMURRO CHIUDONO IL CERCHIO

Un romeno a capo della banda che stava preparando un altro colpo. Curcio si complimenta con i suoi Sostituti e per il lavoro della Polizia

POTENZA. Un costrutto fondato su gravi indizi colpevolezza, avvalorato da indagini accurate della Squadra Mobile della Questura di Potenza che hanno portato all’individuazione dei responsabili della rapina commessa nella tarda serata del tre agosto presso la sala scommesse Eurobet di viale Marconi a Potenza. Per quella vicenda sono finiti in carcere in tre: Carmine Santarsiero, Leonardo Selvaggi e Ionut Eftim Luchian, i primi due autori materiali del colpo che ha fruttato circa dodicimila euro mentre il rumeno sarebbe stato la mente dell’organizzazione. L’ordine di custodia cautelare è stato notificato in carcere a Santarsiero, già detenuto per maltrattamenti in famiglia ed arrestato qualche giorno dopo la rapina. A disporre le ordinanze cautelati il Gip del Tribunale di Potenza, Reggio su richiesta dei Sostituti Procuratori Montemurro e Salvia.

LE INDAGINI DELLA POLIZIA E GLI ERRORI COMMESSI DAI MALVIVENTI

Ai tre indagati si sarebbe arrivati mediante un sistema investigativo selettivo fatto di testimonianze mirate ed intercettazioni. Si è dovuto pazientemente raccogliere un tassello dopo l’altro componendo il puzzle della verità processuale anche attraverso la ricostruzione di tutti i movimenti effettuati dai malviventi. Una ricognizione che è stata possibile anche grazie all’eccellente sistema di video sorveglianza di cui è dotata la città capoluogo e nei cui frame delle riprese video sono inconsapevolmente finiti i rapinatori. Solo 45 i giorni occorsi alla Squadra Mobile agli ordini del Vice Questore Marco Marano, Sezione ’Reati contro il patrimonio’ del S. Commissario Pasquale Di Tolla del capoluogo, per chiudere il cerchio e far scattare le manette attorno ai polsi dei tre. Per il Procuratore Francesco Curcio, i malviventi responsabili del colpo non erano di facile individuazione, ma hanno commesso una serie di piccoli errori che hanno portato gli inquirenti direttamente sulle loro tracce. Nel corso della rapina Santarsiero e Selvaggi indossavano il passamontagna ed uno dei due aveva un’arma in pugno con cui ha minacciato l’addetto Eurobet costringendolo a consegnare il denaro in cassa. Subito dopo si sono dileguati a piedi facendo perdere le loro tracce. Prima e dopo di quella rapina hanno però errato più volte: nelle ore immediatamente antecedenti il colpo si sarebbero recati in un’armeria per acquistare la pistola scegliendo un modello per la cui vendita era necessario esibire un documento di riconoscimento. Usciti dal negozio, avrebbero forse riflettuto sull’inopportunità di farsi schedare e quindi sarebbero tornati indietro per restituire quell’arma ed acquistarne un’altra più cara ma che di fatto non aveva necessità di dichiarazione dell’acquirente. Una semplicissima scacciacani che puntata però in faccia alla vittima qualche timore lo ha creato. Non solo, ma subito dopo la rapina, Santarsiero si sarebbe disfatto degli abiti indossati in quel momento gettandoli in un cassonetto prospicente la sua abitazione. Particolare che non è passato inosservato ad un testimone oculare. Fondamentale per addivenire all’identificazione, la testimonianza della vittima che- come ha specificato il capo della Squadra Mobile, il Vice Questore Marco Mastrangelo- è riuscita nonostante la tensione dei concitati momenti e a ricostruire la dinamica del colpo. Ha descritto sommariamente anche l’abbigliamento indossato dai due portando gli inquirenti sulle tracce di uno dei sospettati, per il quale è stata avvalorata la tesi della responsabilità dopo il rinvenimento degli abiti.

IL ROMENO LUCHIAN A CAPO DELL’ORGANIZZAZIONE
Gli autori del colpo, già noti alle forze dell’ordine, avevano costituito una vera e propria triade il cui capo indiscusso sarebbe stato il rumeno Luchian: proprio lui avrebbe assiduamente frequentato soprattutto nelle ore serali l’agenzia Eurobet studiando le mosse degli addetti, le possibilità di incasso e soprattutto le ore di maggiore tranquillità per colpire. Gli inquirenti ritengono che la mente del gruppo sia stato lui, tanto che nel colpo non avrebbe avuto parte at-tiva ma sarebbe stato l’organizzatore, il committente dell’acquisto dell’arma e quindi il for-nitore del denaro servito per il pagamento. A lui, una volta recuperato il bottino, sarebbe spetta-to il compito di spartire i soldi con i complici. Luchian è stato difatti intercettato dalle immagini delle videosorveglianze mentre cedeva a Santarsiero e Selvaggi il denaro provento della rapina. I tre erano soliti frequentarsi e comuni-care tra di loro anche telefonicamente per organizzare altre malefatte: gli inquirenti hanno accertato che i tre preparavano un altro colpo, più grande, e che avrebbe riguardato un importante esercizio commerciale, molto frequentato e noto come catena di street food.
«Fra le varie fattispecie delittuose, Potenza non aveva ancora conosciuto quelle aggressive e predatorie attuate con l’uso delle armi- ha detto il Procuratore Curcio- il che è motivo di preoccupazione per una recrudescenza della criminalità spicciola che potrebbe anche assumere connotazioni più violente e preoccupanti». Curcio si è poi complimentato con i suoi Sostituti e con il lavoro della Polizia per celerità e precisione.

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