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DAL FALLIMENTO POLITICO DEGLI INTELLETTUALI AL SUD CHE INVANO SOGNA DI ESSERE NORD

Amministrative lucane, l’analisi del voto del già Sottosegretario di Stato, Nicola Savino

Meritano un tentativo di spiegazione i risultati in controtendenza nei Comuni in cui i Progressisti avevano puntato sulla candidatura di un intellettuale. È probabile che all’insuccesso abbiano contribuito sentimenti minori, di quelli che non ti aspetteresti dal compagno di studi o dall’amico e perfino dal parente, i quali hanno infine votato per l’avversario e magari ceduto all’argomento che gli studi sottrarrebbero tempo alla cura del Comune e lascerebbe campo ad un «sindaco ombra».
Tuttavia, queste motivazioni, sebbene non rare nelle nostre piccole Comunità, non spiegano l’orientamento di massa, che poi in definitiva quello che decide il risultato! Di questo dobbiamo perciò tentare la comprensione: dei momenti in cui prevale una “ventata”,delle fasi, dell’orientamento, della tendenza.
Qui, nel nostro Sud, nel ’18, l’ondata grillina ha segnalato la crisi dei partiti; ora – ad essa – in contrasto con quanto accade nei Comuni maggiori da Napoli in sù, segue l’ondata della Destra, coltivata particolarmente dalla Lega.
Sebbene evidente la sua matrice nordista (per le linee politiche sul “regionalismo differenziato” che insistono a danno del Sud), Essa ora vince nei piccoli Comuni anche per l’adesione dei giovani a corto di prospettive! Perché tanta contraddizione?
Perché la nostra gente, quella stessa che soffre disoccupazione, emigrazione e sottosviluppo, costretta a sciupare il suo tempo nei bar e nelle cantine, sceglie un ulteriore danno per il proprio Territorio e per se stessa? Possibile non capisca di subire un inganno?
Un tempo le classi sociali sceglievano in base all’«interesse economico», la molla fondamentale dell’orientamento politico. Ora non è più così? In Capitale e Ideologia del 2020, Thomas Piketty dà credito a questa mutazione tra i laureati a Sinistra e il proletariato a Destra, come poi confermato dalle elezioni Usa e con l’invasione del quel Parlamento. La visione marxista è dunque superata dalle tecnologie informatiche?
Il nostro futuro, e quello del Sud in particolare, dipende dalle piattaforme-mediatiche, che diffondono capillarmente gli slogan e le “falsità” più facilmente accettate da coloro che sono meno dotati di spirito critico, indifferenti alla necessità di sottoporli al “vaglio della Ragione”(Kant)?
Non c’è dubbio che il dilagare dei Media è tale da sollecitare che si ricerchi il modo d’impedire che i Governi e gli Stati ne siano condizionati!
Ma è tuttavia allarmante che incidano nei nostri piccoli Paesi, dove tutti si conoscono e dovrebbero esser aiutati dalle situazioni di fatto e dalla conoscenza diretta delle persone ad individuare le più competenti per la guida delle Amministrazioni. Perché scelgono invece-contro il loro interesse, avantaggio della Lega e del suo Nord?
Consentono si confermino al potere i “padroni del vapore” e che continui il tradizionale sfruttamento dei Comuni come accade in Calabria, dove tempo fa, la Lega ha vinto persino a Riace?
Per tentare di rispondere a queste domande, non può non riesaminarsi la questione dei Partiti e della loro involuzione! Quando Essi avevano prestigio – perché corrispondevano alle ideologie (comunismo o democrazia, Est oppure Ovest) e le macerie create dal fascismo erano ancora fumanti -preparavano i propri candidati, li accreditavano presso l’opinione pubblica, assicuravano la comunicazione tra questa e quelli, ne controllavano l’operato; e chi invece cambiasse casacca, veniva squalificato a gran voce dall’opinione pubblica! Il «guaio» iniziò quando, con il Muro di Berlino caddero le ideologie e non si volle cogliere la necessità d’imporre il «metodo democratico» (art. 49 CC). Da allora, non regolamentati gli Statuti con tale obbligo, chi ha “fatto politica per i propri interessi” e vuol continuare a farla, ha adottato l’«usa e getta» rispetto ai Partiti, vantando persino d’«esserne libero». Specie nel Sud, si son ripetute le riaggregazioni degl’interessi parassitari dagli opposti versanti: in una formula che offrisse facile accoglienza e protezione. E poiché i Nordisti son venuti qui a caccia di voti e di copertura nazionale per i loro ulteriori vantaggi (con i soldi pubblici negati ai Lea e Lep spettanti al Sud) hanno accolto di tutto: ed i vecchi interessi del Sud si sono riciclati a favore dei Leghisti!
Per questa via, lo sfarinarsi dei Partiti ha giovato agl’interessi territoriali; e poiché del Sud sono i più deboli, la tendenza -qui ancora in alcune aree -lo danneggia respingendo la disponibilità dei migliori. L’astensione dal voto della metà degli elettori per di più in elezioni amministrative di solito più partecipate indica quanto indispensabile rifondare i Partiti.
E che finché non si sarà-capaci di rilanciarli su basi effettivamente democratiche, dai nostri “paesetti sperduti”continuerà ad allontanarsi l”alba nuova” invocata da Rocco Scotellaro!

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